Crida: è questo il nome scelto da Cristina Parodi e Daniela Palazzi per il loro marchio di abbigliamento. Una crasi tra i due nomi delle fondatrici, Cristina e Daniela. Un’unica parola che, nella sua semplicità, racchiude perfettamente l’essenzialità e la raffinatezza, allo stesso tempo, degli abiti proposti. Ed è proprio l’abito il capo protagonista di ogni collezione, in versione lunga, corta, midi, dalle forme fluide, tinta unita, in satin e così via. Crida Milano rappresenta l’incontro tra due donne, due amiche, che hanno deciso di buttarsi a capofitto in un progetto totalmente nuovo ed immergersi in una realtà tanto amata quando sconosciuta, quale l’universo moda. Crida nasce così dall’amore di due donne verso le donne ed è la testimonianza che nulla è impossibile, se lo si vuole davvero.

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Se siete, come penso, appassionate di moda e se siete, come spero, persone consapevoli e interessate, guardate la serie Junk – Armadi pieni. Troverete probabilmente qualcosa che fotografa i vostri comportamenti e che sicuramente tocca le vostre coscienze.

Compriamo tutti troppo: si chiama oniomania la sindrome figlia di questi tempi che spinge all’acquisto sfrenato e impulsivo creando una vera e propria emergenza all’ecosistema mondiale. Ovviamente il problema non parte da qui, è a monte nell’industria del settore, ma anche le scelte individuali possono fare la differenza. E Junk lo spiega molto bene.

Partiamo da questo dato: nonostante si compri troppo e male oggi l’industria del fashion produce ancora di più. Pensate che solo un terzo dell’abbigliamento che arriva nei negozi viene acquistato e quel che resta di capi e accessori invenduti continua ogni anno ad alimentare le mega discariche di abiti.

Ma prima di arrivarci nelle discariche molto spesso questa merce compie viaggi immensi intorno al globo come ha chiarito un’inchiesta interessantissima dell’Internazionale che ha indagato sui resi di Zalando (anche 480 ordini al minuto, metà dei quali viene rimandata indietro). Tracciando con micro GPS dieci capi comprati online e restituiti, ha potuto verificare che nel giro di due mesi questi vestiti hanno percorso quasi 30.000 km tra Svezia, Danimarca, Germania, Polonia e poi di nuovo Svezia prima di arrivare in un centro di stoccaggio dove dovrebbero essere distrutti, ma nessuno lo conferma. E parliamo di uno dei giganti dell’industria dell’abbigliamento che dice di voler essere sostenibile. Il settore moda online, anche a causa dei resi, emette più anidride carbonica di tutti gli aerei e di tutte le navi del mondo messe insieme.

Ma torniamo alle discariche.

La docuserie Junk prodotta da Will Media e Sky Italia e realizzata da Olmo Parenti (giovane e bravissimo video maker già autore di film di denuncia come “One day one day”) mostra le immagini che non abbiamo mai visto di vere e proprie montagne di vestiti grandi come una città, e racconta la storia di persone ed ecosistemi che subiscono direttamente l’impatto negativo del fast fashion: dal Ghana al Cile, Indonesia, Bangladesh, India e Italia.

Pensate che solo in Europa vengano scartati 5,8 milioni di tonnellate di vestiti ogni anno (11kg di scarti di vestiti a persona!). In Ghana ogni settimana arrivano 15 milioni di vestiti. Finiscono sulle spiagge nelle città e, come dice a “Io Donna” Matteo Ward (conduttore e coautore della serie), questi nostri scarti diventano i nuovi colonizzatori dei paesi poveri. Se a ciò si aggiunge lo sterminio di 300 milioni di alberi in Indonesia per fare spazio alle coltivazioni di rayon (che ricordiamolo è una fibra naturale perché ricavata dalla corteccia ma si ottiene con un processo chimico e con coltivazioni intensive) a scapito delle comunitè di nativi della giunga e del loro ecosistema, si capisce facilmente che quello della esagerata produzione del fast fashion è un problema colossale e che non si è ancora sufficientemente informati sui danni che sta provocando all’ambiente. Ciò che sappiamo è che il 10% delle emissioni di carbonio e il 20% dell’inquinamento oceanico deriva dal settore moda e, altro dato impressionante, su 75 milioni di lavoratori meno del 2% vanta un salario degno di sopravvivenza. Se fino a qualche decennio fa conoscevamo quasi sempre chi tagliava e cuciva i nostri vestiti oggi è impossibile per il consumatore risalire alla filiera produttiva fatta di un circolo assai poco virtuoso di infiniti subappalti, soprattutto nei paesi più poveri.

L’attenzione a questo problema da parte dei grandi gruppi, va detto, è sempre più alta. Oggi non si può nella moda fare comunicazione senza raccontare di essere ecofriendly ma a sentire gli esperti di questo settore in realtà nessun marchio riesce a essere totalmente sostenibile. Ci sono vari modi di esserlo ma certo per i brand più giovani il processo da seguire è molto più costoso. Lo sappiamo bene noi di Crida che fin dall’inizio abbiamo deciso di creare i nostri abiti solo con tessuti naturali e senza fibre di poliestere, anche se questi tessuti costano molto di più. Ancora di più se si tratta di sete e cotoni italiani: quelli che acquistiamo noi e che non arrivano dall’Asia evitando così di far viaggiare le merci e riducendo l’inquinamento. Grazie all’attivismo di organizzazioni importanti come Fashion Revolution Italia e alle richieste di molte ONG, l’Unione Europea è finalmente intervenuta per regolare la legislazione sul tessile con una legge che entro due anni renderà obbligatorio l’eco design che obbligherà le aziende a usare solo materiali riciclabili e a essere responsabili dei prodotti che creano in eccesso, destinando questa massa incredibile di capi al riciclo e allo smaltimento. Ma ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte.

Comprare meno e comprare meglio è un mantra che io e Daniela ripetiamo dalla nascita di Crida. Ora aggiungiamo: produciamo meno e produciamo meglio. Solo se ci sarà un cambiamento radicale nell’etica del business delle grandi aziende e nell’acquisto più consapevole della gente si potrà porre rimedio ai disastri ecologici e ambientali che alcune aree del mondo stanno subendo. Nessuno può far finta di non sapere e ognuno può agire meglio. Quello che mi è piaciuto di Junk è il fatto che sia un progetto nato per generare consapevolezza su una emergenza mondiale forse ancora poco nota, ma anche volto a farci capire che il cambiamento è ancora possibile e che in questa partita per salvare il pianeta tutti abbiamo un ruolo da giocare.

Aprile è uno dei mesi che preferisco. Si sente un profumo diverso nell’aria, forse perché è ufficialmente primavera, il cielo è molto più azzurro, spesso c’è il vento che scompiglia i capelli e ci fa alzare il bavero della giacca per riscaldarci ma nonostante ciò la sensazione eccitante è che l’inverno (quel poco di inverno che c’è stato) sia passato e che stia iniziando il periodo più bello dell’anno, quello del risveglio e delle promesse. Aprile è quel mese in cui si fanno progetti, si organizza la Pasqua, a casa o fuori (è comunque sempre una festa), si guardano sul calendario i possibili ponti che ci fanno sognare un weekend lungo, e quest’anno siamo messi benissimo! Poi magari non si va da nessuna parte, ma va bene così… ci si riposa, si mettono a posto gli armadi perché mai come in questo periodo dell’anno si sente la voglia di indossare qualcosa di nuovo e speciale. Aprile infatti è il mese in cui arrivano gli inviti per i matrimoni, in cui si preparano le comunioni e le cresime, in cui (non so bene per quale strano motivo) ci sono tantissimi compleanni e quindi molte più occasioni per festeggiare… insomma è il mese giusto per regalarsi qualcosa che ci renda felici. Perché, diciamolo, l’acquisto di un vestito, di una borsa o di un paio di scarpe ha anche questa frivola ma sacrosanta funzione!

Io e Daniela durante le settimane del pop-up di Crida in Rinascente Milano abbiamo incontrato tantissime amiche che in previsione di un evento volevano scegliere l’outfit perfetto e ci siamo molto divertite a raccontare la nuova collezione estiva e a consigliare i pezzi ideali per ogni occasione. Ci sono gli abitini a pois stile Julia Roberts in Pretty Woman che rendono easy chic qualsiasi invitata ad una cerimonia. I Beatrice d’Este, in rosa cipria o grigio perla, con i veli di georgette sulla schiena sono stati scelti da mamme della sposa o dello sposo, che avranno spalle e braccia coperte in chiesa e saranno favolose al ricevimento, così come i Bellaria in satin luminoso azzurro che sembrano fatti apposta per la protagonista di un diciottesimo o per la damigella della sposa. Nessuno di questi abiti vi impedirà di godervi la festa. Ormai sapete che la nostra sfida è creare vestiti eleganti che si indossino facilmente per tutto il giorno: quindi sì ai colori accesi delle nostre sete italiane, sì ai piccoli elastici che non stringono la vita e alle maniche morbide dai polsi perfetti. Se quello che cercate è un look per un evento in campagna il Santarcangelo in chiffon con la sua fantasia pizzo in due varianti di colore stupende è la scelta più giusta: leggerissimo ma di grande effetto cromatico. E poi l’abito Cento in seta arancio o gialla, dalla linea sottile, abbottonato davanti, sempre con le tasche che rendono ancora più comode le nostre creazioni. Se invece volete stupire con un tocco di sex appeal ci sono gli abiti lunghi San Marino, con un sensuale e morbido incrocio di seta sul corpino e la schiena nuda. 

Per noi di Crida aprile è un mese ricco di impegni importanti che ci porteranno i giro per l’Italia con i nostri abiti: siamo felici e onorate di essere a Torino, alla Fondazione d’arte Sandretto Re Rebaudengo, per presentare la prossima collezione invernale che sarà dedicata proprio al Piemonte e poi non dimentichiamoci che dal 18 al 23 di questo mese torna il Salone del Mobile a Milano, che diventa di nuovo la capitale del design e del fashion e infine tra maggio e giugno andremo in Toscana e a Roma. Vi terremo aggiornate con le nostre newsletter (se non siete ancora iscritte fatelo subito!) e speriamo di incontrarvi per condividere con voi la passione per gli abiti belli e fatti bene. È aprile: il momento migliore per regalarsi un Crida.

Ci sono volti e timbri vocali entrati nella tua vita attraverso lo schermo televisivo, lontani fisicamente eppure vicini nella percezione. Un tempo erano le “signorine buonasera”, quelle della Rai in bianco e nero, le annunciatrici belle e rassicuranti; poi ci sono state le anchorwomen, che ci aprivano il sipario del mondo a pranzo, o la sera alle 20.

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What do we want in September, returning from the hottest summer holidays of the last twenty years, with tanned skin and sun-bleached hair? To find the energy to face a new season that promises to be not exactly easy, including the upcoming elections, the increasingly worrying news of price increases, the endless war in Ukraine and the cursed contagions of the Covid variants that continue to circulate. We want fresh air, some storms, a sweater on the shoulders that gives us security but above all we want to return to work, with family or friends in top shape. So why not start peeking in shop windows and online for something new that makes us feel beautiful? 

The first piece of advice is to look in the mirror and like yourself: every woman has her own beauty that must be analyzed and cultivated with love and intelligence. A few years ago I wrote a book called “You are perfect and you don’t know it” to share an idea that has always been close to my heart: beauty has a thousand faces, all different and special, and everyone must find it within themselves with spirit critical but also with a pinch of cunning to enhance the strengths and hide the flaws. Because obviously we all have flaws, but we usually see them more than others. 

When Daniela and I created the Crida project two years ago, we had a very inclusive idea of fashion in mind: making clothes that could dress all women, of all ages and sizes, refined yet incredibly comfortable clothes, that make the wearer stand out without being too sexy, tight and flashy. Clothes in which to feel good, to feel beautiful. And after four collections, and after having collected all the positive feedback from those who wear Crida, we are really convinced that we are on the right path, that of the refined but easy elegance that you will find in the new winter collection, already available online and soon in the best ones. stores in Italy. 

So the second piece of advice is to get back on the road, there is a lot to do and you have to do it well, with commitment and also with elegance. 

The Fall-Winter Crida is dedicated to Lombardy, the region that symbolizes working style, the land of business and industries, and is perfect for every woman to find that right piece that allows her to return to work feeling… perfect. The dresses in silk or wool (see the Como and Salò model) are always our trademark, the Italian fabrics our plus and the bright colors, such as electric blue, pink or caramel help us to shine and rediscover that energy that is needed to restart city life. In addition to the dresses, however, you will also find in this collection special pieces that complete the outfit such as the jackets (which are not by chance called Monza and Brianza) in velvet and houndstooth wool to throw on the shoulders when the coveted coolness arrives, or the new blue-white striped silk shirts that will be a must for next season.

The third tip is more important: never forget to dance (perhaps wearing a very short Vanessa dress with wide butterfly sleeves). We all have more or less demanding and stressful lives but let’s always give ourselves a moment of fun alone or in company: let’s do it out of solidarity with Sanna Marin, the young and beautiful Finnish premier who was the subject of shameful attacks for having fun at a party private, but let’s also do it to show that women, who today run companies, countries or even just their families, do not lose a pinch of credibility and skill if they indulge in a wild dance. Because unlike men, girls, we are able to do several things at the same time. And to do them well.

Lasciati Ispirare | Agosto 2022 | Crida Milano

Cotton and silk: the king and queen of summer fabrics. Both soft and fresh, they are perfect even when temperatures get very high because they remain light on the skin and can be worn both during the day and in the evening, on formal as well as casual occasions. They are our protagonists of the summer and today we offer them in three splendid versions to wear from morning to evening. In full Crida style.

Camogli - Cotton long dress | Be Inspired | Crida Milano

Camogli Cotton long dress

In fresh cotton plumetis, with small tone-on-tone polka dots.

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Matera - Silk satin long dress | Be Inspired | Crida Milano

Matera Silk satin long dress

Wide and simple wrap dress, light as a cloud.

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Taormina - Silk jacquard midi dress | Be Inspired | Crida Milano

Taormina Silk jacquard midi dress

Soft femininity, easy to wear.

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Lasciati Ispirare | Crida Milano

Summer glamor with light and enveloping lines. Let yourself be conquered by the Special Selection: choose the dress that will accompany you for all your holidays, and even beyond.

Discover the selection

Amalfi - Long silk satin dress | Be Inspired | Crida Milano

Amalfi Silk satin long dress

The softness of silk, for a comfortable but sensual fit.

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Ibiza - Long dress in crêpe de chine | Be Inspired | Crida Milano

Ibiza Long dress in crêpe de chine

The gypsy style in fluorescent colors, with airy and impalpable lines.

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Portovenere - Satin long dress | Be Inspired | Crida Milano

Portovenere Satin long dress

The light breath of satin that dresses effortlessly.

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Matera - Silk satin long dress | Be Inspired | Crida Milano

Matera Silk satin long dress

Everyday elegance, light as a flap of wings.

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Caserta - Cotton and silk long dress | Be Inspired | Crida Milano

Caserta Cotton and silk long dress

A rich but easy dress for modern princesses.

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Camogli Orchidea – Limited Edition | Lasciati Ispirare | Crida Milano
Camogli Orchidea Limited Edition | Crida Milano

For Mother’s Day, treat yourself to a brighter color emotion. And help Ukrainian women with your purchase by supporting Cesvi’s work. The Camogli Orchidea dress is only available online, while sizes last.

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Cristina Parodi presenta da O’ la sua nuova linea | Rassegna Stampa | Crida Milano

Parmesan evening for Cristina Parodi. The well-known television journalist visited the Giacomo Tommasini clothing store O’ in Borgo to present her new clothing line.

“We called it Levante because it is a name that evokes brightness and rebirth and because to us, people of the plain, it reminds us of the Ligurian Riviera, the nearest sea, the possible dream of a holiday. The collection is now on sale in the Boutique Ó Donna a Parma luxury multibrand leader in the sector and member of The Best Shop circuit”.

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Cristina Parodi a Parma con la sua nuova collezione | Rassegna Stampa | Crida Milano

“Italian craftsmanship and natural fabrics for a woman who does not forget”

The new Spring / Summer 2022 collection of the Crida brand by Cristina Parodi and Daniela Palazzi with the evocative name Levante was presented yesterday at the Ó Donna Boutique in Borgo Tommasini.

“We called it LEVANTE because it is a name that evokes brightness and rebirth and because to us, people of the plains, it reminds us of the Ligurian Riviera, the closest sea, the possible dream of a holiday” says the well-known journalist.

“Crida was born in Bergamo and after a difficult year to forget she wants to start her journey in Italy from a region we love for many reasons: the enchantment of the places, from Portofino to the Cinque Terre, the music of De André, Tenco, Lauzi , Gino Paoli to name just a few of the Ligurian songwriters who created poetry. And then the aromas and flavors of the cuisine, the Recco focaccia, the trofie with pesto, without forgetting the sparkle of the Sanremo festival which represents the history of Italian costume and fashion.

Each of these worlds has enchanted and inspired us.

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