Editoriale settembre
Bentornati ai vostri posti di lavoro, ai problemi da risolvere in ufficio, alle lavatrici con costumi e parei che per un po’ riposeranno nei cassetti e alle preoccupazioni per gli sbalzi climatici di questa stagione strana che passa dal caldo torrido alle bufere invernali in 24 ore. Insomma si ricomincia, in questo settembre che dovrebbe essere un mese dolce di ricordi estivi e che invece ti riporta subito coi piedi per terra, l’ombrello nella borsa e il cervello vigile per affrontare gli imprevisti che immediatamente arrivano alla tua scrivania. E le vacanze sembrano già lontanissime…
È successo così anche per noi di Crida che, tornate al lavoro dopo essere state al mare (entrambe io e Daniela in Sardegna ma senza mai vederci ahahah), ci siamo rese conto di essere diventate grandi, visto che siamo state illegalmente copiate. Uno sconosciuto brand di moda low cost dal nome simile al nostro ha pensato di utilizzare le nostre immagini per vendere online i suoi abiti di tutt’altra qualità e prezzo. Volevamo ringraziare tutte le persone che ci hanno segnalato questa azione gravemente lesiva, già perseguita legalmente dai nostri avvocati. Purtroppo il mondo dei social appare ancora come un far west dove esistono leggi ma anche molte, troppe, scorciatoie per aggirare le truffe senza pagare il conto. Ma perché è successa a noi una cosa del genere?
Perché Crida è un simbolo sempre più preciso di un certo tipo di eleganza raffinata, italiana e senza tempo. A distanza di tre anni ha consolidato la sua immagine di quiet luxury, lusso possibile ma non sfacciato (quello raccontato dal nostro bellissimo video di presentazione della collezione invernale che trovate sul sito) che rappresenta una tendenza sempre più diffusa. Ma soprattutto Crida vuol dire abiti, un prodotto molto ricercato dal mercato perché difficile da trovare, e da fare bene. Crida ormai non è più solo un brand ma un modo di essere per una ben precisa tipologia di donna che vuole essere femminile ma pratica, glamour ma non appariscente e soprattutto vuole comprare consapevolmente una moda sostenibile. Questo spiega l’interesse di altre realtà dello sconfinato mondo del fashion verso la nostra immagine che però è molto complicata da copiare, perché la qualità dei nostri tessuti e la professionalità delle manifatture italiane che li confezionano, difficilmente si trova nei prodotti della moda low cost che per lo più produce nei paesi del terzo mondo, sottopagando la manodopera locale e contribuendo ad aggravare il problema della merce invenduta che prolifera nelle discariche di abiti cui vi ho parlato non molto tempo fa (vedi “Junk, armadi pieni”. Se non lo avete ancora guardato andate subito a farlo!).
Insomma diffidate delle imitazioni, dei prezzi troppo bassi e delle pubblicità con i nomi dei brand simili ad altri. Meglio comprare meno ma con attenzione, aiutare il mercato italiano e scegliere abiti che vi dureranno nel tempo.
La nuova collezione autunno-inverno di Crida è più che mai orientata verso questa tendenza forte del mondo fashion, fatta di stile ma anche di responsabilità e consapevolezza verso il pianeta. Ed è bellissima. Siete curiose? Allora andate a vedere il nostro sito dove troverete i veri Crida, tanti abiti da giorno e da sera facili da indossare e difficili da dimenticare.
È il momento di scegliere il vostro Crida per la nuova stagione e, se volete qualche ispirazione, seguiteci nelle nostre trasferte di settembre: io e Daniela saremo come sempre alla Mostra del Cinema di Venezia e poi qualche giorno a New York. Perché la moda, specchio della società, non si ferma mai e noi di Crida nemmeno!
Cristina