EDITORIALE FEBBRAIO
Non so in quale congiunzione astrale sia entrato il mio segno zodiacale (lo Scorpione) in questo inizio di 2025, ma non era di certo una di quelle buone. Se n’è andata in cielo la mia adorata suocera Mimma, ed è stato un dolore grande per tutta la famiglia, e in più io mi sono azzoppata. Durante lo shooting per la collezione del prossimo inverno sono scivolata con gli zoccoli: frattura del quinto metatarso, gesso e stampelle per un mese. Ma io sono un’inguaribile ottimista, quindi guardo a questo mese di febbraio, pieno zeppo non solo di lavoro ma anche di eventi importanti come Sanremo e la prossima fashion week, con il consueto entusiasmo. Mai fermarsi è da sempre il mio motto. E pazienza se non potrò mettere i tacchi, gli abiti Crida stanno bene anche con le sneakers e con i mocassini, anche perché nella nuova collezione primavera-estate, che sta per arrivare online e in tutti i negozi, debuttano per la prima volta i travel pant, pantaloni stupendi, gamba larga e pinces maschili, che mi salveranno in tutte le occasioni, lo so già!
Io e Daniela siamo impegnate su tanti fronti in queste settimane: inizia la campagna vendita della fall-winter 25/26 nel nostro showroom di Milano e non solo. Siamo super eccitate perché i nostri abiti stanno per arrivare anche in altri due mercati importanti, quello degli Stati Uniti e dell’Australia e Nuova Zelanda. Non posso quasi credere a quanta strada abbiamo fatto insieme, seguendo la nostra passione per lo stile italiano e tutto femminile, da quel lontano 2020, quando agli albori della pandemia avevamo iniziato questa avventura, ovviamente tutta in salita. Ricordo ancora quante persone ci avevano consigliato di lasciare perdere e abbandonare un’impresa che provava a navigare in un mare in tempesta. Noi non lo abbiamo fatto, abbiamo tenuto la barra dritta, stringendo i denti e poco per volta, a piccoli passi, abbiamo attraversato questo oceano di difficoltà portando Crida a essere un brand conosciuto e apprezzato non solo in Italia, ma nel mondo.
Niente è facile nemmeno adesso, intendiamoci, ma la fiducia mista a orgoglio che proviamo ogni volta che arriva un ordine online o quando vediamo i nostri abiti nelle vetrine di negozi bellissimi, ci ripaga di ogni fatica. E ci sprona a fare sempre meglio per affrontare una situazione economica mondiale tutt’altro che semplice, con alcuni mercati come l’America in forte espansione e un’Europa che invece fatica a trovare la sua unità e la sua forza per confrontarsi con le potenze gigantesche della Russia e della Cina.
Ecco perché abbiamo chiamato la prossima fall-winter Wonderland, il paese delle meraviglie: perché ci piace sognare un mondo che possa vivere in perfetta armonia, con energie pulite e rispetto per l’ambiente, senza muri e senza guerre, senza dazi impossibili e senza migranti che fuggono dalle loro terre e muoiono in mare. Ma i sogni non bastano a cambiare il mondo se non sono accompagnati dall’impegno comune e dalla passione.
“In fondo siamo solo persone, con sentimenti e paranoie. Siamo granelli di sabbia su un granello di sabbia che gira intorno al sole,” dice una canzone che si chiama Hiroshima e che mi piace tantissimo. Noi facciamo vestiti, non strategie politiche, ma ci piace pensare che, se tutti questi granelli lo volessero davvero, la nostra terra potrebbe essere un luogo meraviglioso, come Wonderland di Alice. Ve lo ricordate? Il mondo in cui lei precipita, dove tutto è diverso e l’impossibile diventa possibile, ci deve far capire quanto è importante impegnarci, non arrenderci, coltivare i propri sogni, anche a dispetto dell’età. Molti limiti sono solo nella nostra mente. E anche se tutti i desideri non potranno essere esauditi, è giusto comunque inseguirli e provare a realizzarli.