Editoriale Febbraio
Siete pronti alle novità? Dal Festival di Sanremo a san Valentino al popup di Crida in Rinascente che inizia il 15 febbraio, senza dimenticare la Fashion Week nell’ultima settimana, questo mese si preannuncia decisamente più interessante e vivace di quello che l’ha preceduto (che per me da sempre è il mese più triste e faticoso dell’anno). Quindi via la noia e l’apatia del dopo Natale e dopo capodanno, avanti con buoni propositi perché ci sono molte cose da fare, da vedere e da comprare per inoltrarci in una primavera che tutti speriamo possa essere la definitiva uscita dal tunnel. E non dico altro, per scaramanzia.
Che cosa andrà di moda la prossima estate? Sicuramente gli abiti danzanti e leggeri e nella nuova collezione di Crida, che nel mese di febbraio arriverà in tutti i negozi, ce ne sono moltissimi, non soltanto nella seta che rende ogni nostro capo raffinato e seducente, ma anche in altri materiali, sempre naturali.
Abbiamo scelto i cotoni con piccole fantasie floreali per dare al nostro modello Ibiza un’allure ancora più gitana, abbiamo creato abiti romantici in plumetis nei colori polvere dell’azzurro del giallo e del verde, trasformato i nostri amati pois in micropois, grafici e moderni, e giocato con il canvas tessuto di cotone che da sempre ci piace, per realizzare nuovi vestiti adatti alla città e alla vacanza, nei colori dell’estate.
Si chiama Levante questa collezione nata pensando alla bellezza della Liguria, alle case arroccate sui golfi, al colore del mare, alla musica di De Andrè e di Gino Paoli, al Festival di Sanremo che parla non solo di canzoni, ma di moda di stile e di tendenze. Abbiamo esplorato questa regione bellissima, amato ogni profumo e ogni suggestione che ci ha regalato, mangiando la focaccia di Recco e affacciandoci su un mare ventoso. Io e Daniela ci siamo inerpicate perfino sulle montagne dietro Chiavari e a Lorsica, nell’entroterra affascinante di questa regione lunga e stretta, abbiamo trovato ciò che cercavamo: il damasco tessuto a mano su antichi telai. Una tradizione storica che risale a 500 anni fa quando la famiglia De Martini ha avviato questa attività coltivata dalle nostre repubbliche marinare. Il damasco, inizialmente prodotto in Cina e poi nella capitale siriana che gli ha dato il nome, era il tessuto più ricco e prezioso usato per i paramenti sacri ma anche per gli arredi e gli abiti importanti delle dame. Col passare dei secoli e con i dazi imposti da Genova il damasco realizzato artigianalmente scomparve e iniziò ad essere prodotto in modo industriale. Solo a Lorsica nella casa di Stefania De Martini rimangono i telai costruiti a mano durante la guerra: sono macchine ingegneristiche di incredibile precisione, con 15.000 fili da infilare a mano, e un rumore infernale quando vengono messe in funzione. E lì, dopo aver guardato incantate la bellezza del lavoro manuale, abbiamo scelto il disegno dell’ape napoleonica, simbolo di operosità lavoro e dolcezza, e abbiamo voluto realizzare un abito con quel tessuto unico e speciale, per rendere omaggio a questa meravigliosa tradizione tessile.
Chi ci segue lo sa che noi di Crida amiamo la moda italiana, fatta non soltanto di ricerca e innovazione ma anche del prezioso lavoro degli artigiani che rappresentano il valore più alto del Made in Italy, quello che non può essere dimenticato e che noi cerchiamo di raccontare con i nostri vestiti. Noi siamo pronte quindi ad iniziare una stagione ricca di stimoli e di opportunità. Facciamo il tifo per questa Italia operosa e lavoratrice che è rappresentata al vertice da due figure istituzionali di altissimo livello (e non finiremo mai di ringraziare il presidente Mattarella per aver accettato di guidarci per altri sette anni). È il momento di rialzare la testa, di dimostrare abnegazione, coraggio e fiducia. Di credere davvero che il peggio è passato e di entrare nella nuova stagione anche con un pizzico di ottimismo<./strong>