C’è aria di festa | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Indossa lo scintillio delle feste: con gli abiti Crida hai tutto ciò che serve per brillare di eleganza.

Femminili ma discreti, italiani nella manifattura e nello stile, oltre le stagioni e quindi senza tempo.
Quando scegli Crida scegli una moda italiana, autentica e sostenibile che ti accompagna durante tutto l’anno.
E questo Natale conferma la regola.

La magia delle feste in un outfit

Ravenna Abito lungo in fil coupé di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Ravenna Abito lungo in fil coupé di seta

Un abito scolpito nella luce con fantasia luminosa realizzata in fil coupé.

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Levanto Abito lungo in crêpe de chine | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Levanto Abito lungo in crêpe de chine

Il bordeaux profondo per chi vuole un’alternativa al classico rosso Natale.

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Volterra Gonna in plissé di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Volterra Gonna in plissé di seta

Un bagliore quasi metallico accende questa gonna in seta, scintillante come un monile d’oro.

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Editoriale Dicembre 2021 | Crida Milano

Questo, ormai di prassi, è l’editoriale degli auguri. Siamo arrivati a dicembre lottando, ognuno a modo proprio, per ritrovare quella normalità e quella serenità che la fine dell’anno solitamente porta con sé insieme al suo carico di luci, brindisi, acquisti e feste. Ci illudiamo che sia di nuovo così ma sappiamo anche che sono cambiate troppe cose in questi ultimi venti mesi e che non sarà più lo stesso Natale. Sarà un Natale più triste per chi in questo anno difficile, e tuttora sul filo sottile dell’emergenza, ha perso persone care, ha sofferto per il Covid ammalandosi o perdendo il lavoro. E a tutti coloro che hanno vissuto o ancora stanno lottando contro un virus micidiale e mutevole siamo vicine con tutto il nostro cuore. Ma sarà anche un Natale di rivincita per chi ha saputo tenere duro o si è reinventato, non senza difficoltà, creando nuove opportunità di vita e di professione.

L’Italia, che ha dimostrato di saper gestire questa pandemia meglio di tanti altri Paesi, si trova adesso di fronte ad una situazione difficile ma anche entusiasmante grazie alla ripresa economica e alla possibilità preziosa di ricevere dall’Europa quei fondi che potrebbero dare una spinta eccezionale a tutti i settori della nostra economia. Serve però remare tutti insieme nella stessa direzione, essere consapevoli che questa è un’opportunità unica e, soprattutto, è indispensabile capire che non possiamo permetterci un altro lockdown. Il vaccino è la nostra arma più efficace e il super green pass che limita per i non vaccinati l’accesso in luogo pubblici, è uno strumento che non priva della libertà ma che la garantisce alla comunità intera. Noi crediamo che vaccinarsi sia un dovere e una responsabilità sociale: esiste anche la scelta di non vaccinarsi ma non esiste il diritto di mettere in pericolo la vita degli altri. Quindi cerchiamo di prepararci a vivere un Natale in serenità e sicurezza prendendo tutte le necessarie precauzioni.

Noi di Crida, come tante altre realtà del mondo della moda, abbiamo vissuto un anno pieno di lavoro e decisamente in salita. Non è stato facile ma ci abbiamo creduto: nella ripresa dell’Italia e soprattutto nella forza del Made in Italy che rappresenta il cuore del nostro progetto. Abbiamo continuato a collaborare con le manifatture del nostro territorio tenendo alto il livello della confezione dei nostri capi, abbiamo fatto ricerche nel mondo del tessile per trovare le sete e le lane italiane più belle e adatte alla nostra idea di moda, raffinata e senza tempo, e ora siamo orgogliose di annunciarvi che nella prossima stagione saremo presenti in tantissimi negozi in Italia, in tutti i multi brand più importanti e con le firme più esclusive. Per me e Daniela è stata un’emozione grandissima vedere che i grandi buyers italiani ci hanno scelto e hanno creduto in noi e noi ricambieremo questa fiducia con uno sforzo ancora maggiore di creatività e di stile. Dalla prima capsule di dieci abiti con cui ci siamo presentati al mercato in quel difficile febbraio del 2020, Crida si è evoluta e si è ampliata per cercare di vestire con i suoi abiti tutte le donne e per soddisfare le diverse esigenze, mantenendo però fede alla promessa iniziale: solo tessuti naturali senza fibre sintetiche e solo prodotti confezionati a km zero vicino a Bergamo.

La soddisfazione più grande di questo anno che sta per finire è accorgerci che il nostro messaggio di qualità e sostenibilità è passato visto che in tantissimi ci seguite, ci apprezzate e ci comprate. Un grazie di cuore a tutti voi che ci avete permesso di crescere e di affermarci in un momento così complicato. Vi promettiamo di rimanere fedeli a noi stesse e al nostro stile convinte che la moda, pur espandendosi e diventando sempre più globale, debba rimanere sempre Italiana e sempre più green e amica dell’ambiente.

Questo è l’augurio che metteremo sotto l’albero e che rivolgiamo a tutti voi per un periodo di festività che sia luminoso e consapevole.

Buon Natale e buon anno da noi!

Cristina e Daniela

Editoriale Novembre 2021 | Crida Milano

Non si è mai parlato così tanto di moda sostenibile come in questo periodo. Tanto che, ve lo confesso, il termine sostenibilità mi è quasi venuto a noia. Ma per evitare che, come il bla bla bla denunciato da Greta riguardo all’impegno per il clima, l’essere sostenibili rimanga una parola attraente ma vuota, vale la pena cercare spiegarla meglio.

La moda sostenibile è quella moda che rispetta l’ambiente e la società in tutte le sue fasi: quindi dalla concezione, alla produzione passando per la distribuzione fino alla vendita. Concetto facile da dire ma un po’ meno da mettere in pratica. E sapete perché?

Perché il settore della moda è una sorta di entità tentacolare che comprende il tessile, il manifatturiero, la pelletteria ma anche tutta la filiera della produzione e del trasporto, fino ad arrivare ai retail, cioè i negozi. Produce, secondo le ultime stime, 2,4 mila miliardi di dollari, impiega circa 50 milioni di persone, ed è considerata la seconda industria più inquinante al mondo, dopo quella petrolifera. Come si è arrivati a questo punto? È accaduto quando è nato il consumismo di massa e la sartorialità artigianale hanno lasciato il posto ad una corsa sfrenata a creare, produrre e comprare sempre con maggiore frequenza. L’ascesa delle grandi maison di moda negli anni ’80 e poi l’esplosione dei colossi del fast fashion hanno dato vita ad un sistema nel quale le collezioni si susseguono rapidamente ed altrettanto rapidamente si consumano per restare aggiornati con le nuove tendenze. Non solo. Per mantenere questi elevati ritmi produttivi sono state dislocate le produzioni nei paesi del cosiddetto terzo mondo, impiegando milioni di persone senza le adeguate garanzie. La conseguenza inevitabile è che la mole di produzione destinata ad un utilizzo quasi “usa e getta” ha avuto un costo enorme in termini di inquinamento e spreco di risorse, in particolare modo l’acqua.

Quindi capirete che rendere sostenibile la moda a livello globale significa apportare una enorme, sostanziale differenza nel sistema economico e sociale che coinvolge direttamente un grandissimo numero di persone, e indirettamente tutti noi. Ma è un traguardo fondamentale da raggiungere.

Partiamo da ciò che dovrebbero fare le aziende: sicuramente lavorare con materie prime meno inquinanti, ridurre gli sprechi nella produzione come i costi di acqua ed elettricità, usare la produzione in loco sul territorio per non fare viaggiare le merci e creare prodotti durevoli, stimolando il consumo consapevole. Ovviamente questo modello economico prevede anche una produzione più limitata che va a vantaggio della qualità, e la tutela della componente umana dell’industria della moda. Le grandi maison ovviamente hanno capito che questa è una strada obbligata per non perdere credibilità da parte di una clientela sempre più attenta, e lanciano capsule collection con materiali riciclati e investono in nuovi materiali eco-friendly. Dopo Stella Mc Cartney, che è stata una pioniera, Gucci in ambito abbigliamento e accessori e Chopard nella gioielleria hanno ricevuto il riconoscimento Eco-Age Brandmark per il loro impegno verso la sostenibilità. Hermes entro la fine dell’anno ha annunciato che realizzerà una nuova versione della sua iconica Victoria bag in cuoio vegano ricavato dai funghi. Ma anche il recupero e il riutilizzo dei materiali, più sfruttato da giovani designer e nuovi brand, rivela un versante attento all’impatto ambientale della moda.

Io e Daniela abbiamo fatto parte della giuria di un bellissimo premio dedicato al green design e tutti i giovani studenti che hanno partecipato hanno proposto abiti e accessori ricavati da materiali naturali che vanno dalle bucce d’arance, al sughero alla ginestra fino ai mozziconi riciclati delle sigarette. Ma al di là della speranza per il futuro che arriva certamente dalle nuove generazioni, io credo che tutti siamo coinvolti in questa necessaria rivoluzione. Perché ognuno di noi è, anche suo malgrado, attore e vittima di questa industria. Lo insegnava la iconica Miranda Priestly ne “Il diavolo veste Prada” alla sua ingenua assistente, spiegandole il percorso compiuto nella moda per arrivare a farle comprare il maglioncino azzurro infeltrito che indossava… ricordate? Cambiare il fashion system significa poter essere parte di un cambiamento globale semplicemente comprando un pullover.

E allora ricordatevi di pensare quando comprate, di controllare le etichette, le composizioni dei tessuti e rendetevi conto che il vostro gesto, compiuto con consapevolezza e ripetuto da milioni di persone, potrebbe fare la differenza per la salvaguardia dell’ambiente. La moda, non dimentichiamolo, non è solo frivolezza e apparenza, ma economia, etica e società.

P.S. Crida, lo diciamo con orgoglio, è un’azienda totalmente sostenibile. Se ci seguite e ci conoscete sapete che usiamo solo tessuti naturali, senza fibre sintetiche. Li compriamo in Italia e produciamo nelle manifatture del territorio tra Bergamo e Milano. Sappiamo bene che chi fa impresa oggi non può prescindere dall’attenzione per l’ambiente. Ecco perché l’obiettivo del nostro progetto è stato, fin dall’inizio, puntare sulla qualità e sul Made in Italy e creare abiti con l’idea che debbano restare a lungo nell’armadio, abiti da amare e conservare con cura. Anche questo vuol dire sostenibilità.

Editoriale Ottobre 2021 | Crida Milano

“La moda è una cosa stupida, superficiale e femminile”.

Parola di Andrea Batilla, designer e grande esperto di moda e comunicazione che, a dispetto di questa affermazione così tranchant sulla sua pagina Instagram, in realtà, ne sono certa, ama e conosce la moda a tal punto da essere uno dei pochi davvero sinceri e interessanti nel commentare le collezioni presentate in questa ultima Fashion Week. Non fa sconti a nessuno, è tagliente e preciso nei suoi giudizi, competente e mai banale.

Leggendo online le sue recensioni spietate e perfette viene da domandarsi: ma allora come deve essere la moda oggi?

Le sfilate di Milano prima e poi quelle di Parigi sono state lo specchio delle tendenze future, sono le vetrine di quello che gli stilisti propongono come interpretazione della società, del costume dei desideri e delle esigenze dei consumatori.

Ci sono stati anni in cui sulle passerelle abbiamo visto abiti francamente improbabili, per forme, materiali e frivolezza eccessiva, ma che rappresentavano lo spirito dei tempi o il sogno delle donne in quel momento, e altre stagioni in cui invece attraverso la moda sono stati lanciati messaggi sociali importanti: le modelle di Prada struccate e informi, nascoste nei parka oversize e con gli anfibi da guerriere metropolitane o, più recentemente, le scritte femministe sulle t-shirt di Dior.

La cifra di questa stagione di sfilate e presentazioni a me è sembrata più la concretezza che la stravaganza.

Siamo usciti da un momento difficile, soprattutto per l’industria del fashion, c’è bisogno di certezze e solidità e questo è ciò che in generale è stato proposto. Ogni brand ha fatto al meglio quello che già sapeva fare.

Batilla, ormai mio faro nella giungla fashion, lamenta però la mancanza di ricerca e nuove idee in alcune aziende storiche molto amate dalle donne normali tipo Max Mara e… udite udite Dior, facendo una riflessione come sempre intelligente.

Maria Grazia Chiuri non si è sforzata di fare una collezione innovativa e impattante per i media, ma la forza del suo brand non è tanto l’originalità a tutti i costi quanto lo stile e soprattutto la capacità di vestire donne di taglie, forme ed età diverse, facendole sentire bene.

Esattamente come Max Mara che ormai da tempo predilige la vestibilità piuttosto che la tendenza estrema.

La moda deve rivolgersi al pubblico di influencer/millennials/fashion victims giovani e belli capaci di indossare anche le follie più audaci (o penalizzanti, a seconda del momento storico) o deve coltivare il variegato mondo delle donne vere, che hanno taglie che superano di parecchio la 42, hanno potere d’acquisto e vogliono essere eleganti?

La forza di un prodotto sta nel numero di copertine patinate su cui è apparso o nel numero di donne che lo hanno indossato davvero, sentendosi bene? Batilla illuminaci tu che strigli Maria Grazia Chiuri ma alla fine ascolti le motivazioni della tua amica che ti dice che gli abiti Dior non tradiscono mai, hanno taglie perfette e confortevoli sui fianchi e giro manica, insomma sono fatti per essere portati da ogni donna (che abbia ovviamente le possibilità economiche per affrontare i loro prezzi decisamente elevati).

Noi di Crida non siamo certo a questo livello, ma crediamo che la moda possa essere ricerca e innovazione di stile, ma anche e soprattutto che debba fare star bene chi la indossa.

La sfida più entusiasmante è riuscire a vestire in maniera elegante e moderna anche la signora che ti dice: i vostri vestiti sono così belli ma a me non andranno mai bene.

E vederla poi sorridere allo specchio guardando come la seta scivoli sui punti critici senza tirare, e come un abito da sera sia perfetto anche su un fisico non da modella.

Probabilmente Andrea Batilla non farà mai una recensione a Crida (meno male!) perché, giustamente, si occupa delle grandi firme della moda e noi non facciamo parte di questo Olimpo (non ancora…), ma mi ha rassicurato la sua analisi su Dior e sulla capacità di fare i vestiti che stiano bene alle donne.

Anche se siamo un’azienda giovane, nata meno di due anni fa, abbiamo avuto fin dall’inizio ben presente questo obiettivo: trasformare la moda “stupida superficiale e femminile” in un mondo meraviglioso grazie al quale ognuna di noi può sentirsi bellissima.

Il vestito must-have dell’Autunno è Aviano di Crida! | Rassegna Stampa | Crida Milano

Gli occhi attenti di Elle non deludono neanche stavolta: >sguardo puntato sull’abito della nostra Cristina, il super versatile Aviano della collezione Crida Autunno-Inverno 21/22, un passepartout per l’ufficio e il tempo libero che veste senza sforzo da mattina a sera.

Dal taglio chemisier e dallo stile militare, Aviano ha un’energia grintosa ma femminile e si preannuncia il perfetto compagno dell’Autunno grazie alle maniche lunghe perfette per ripararsi dai primi freddi. Da indossare in una versione dinamica magari abbinato a un paio di comode sneakers o – perché no – insieme a degli ankle boots per dargli un tocco ancora più energico e combattivo. Qualunque sia la scelta, Aviano non deluderà mai con la sua eleganza e semplicità che si adatta all’aperitivo come alle serate più eleganti.

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Il nuovo taglio corto di Cristina incanta Venezia | Rassegna Stampa | Crida Milano

>Il Festival del Cinema di Venezia è iniziato e la nostra Cristina non ha potuto fare a meno di attirare gli sguardi su di sé. Merito del nuovo taglio di capelli che mette nero su bianco quella che sarà la tendenza dell’Autunno: il bob corto e wavy, leggero e facile da gestire con le sue ciocche che illuminano subito il viso.

E l’abito? La firma è sempre Crida, di cui Cristina è la più fiera indossatrice. Un’anticipazione della prossima collezione PE 22 che ha illuminato il red carpet di eleganza.

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Editoriale Settembre 2021 | Crida Milano

Quando siamo rientrate al lavoro io e la mia socia – la Dani che ormai tutti conoscete – siamo andate in trasferta in un luogo stupendo: l’hotel il Pellicano a Porto Ercole. Forse alcuni di voi sanno di cosa parlo, è certamente uno dei resort più affascinanti che abbiamo in Italia. Io c’ero già stata una volta tanti anni fa e mi era piaciuto moltissimo, perché pur essendo decisamente lussuoso, mi ricordava una vecchia dimora di famiglia (è stato fondato nel 1965), quasi nascosto come è tra le alture, immerso nel verde, senza alcuna pretesa di apparire, ma solo di essere incredibilmente accogliente e confortevole. Ebbene a distanza di tanti anni l’ho trovato esattamente uguale, anche se sicuramente sono state apportate delle modifiche, dei miglioramenti tecnologici e sostenibili, ma la sua struttura dimostrava fieramente la sua età e tutto il suo charme italiano. E questo secondo me è il suo valore aggiunto.

Perché vi dico questo? Perché credo fermamente che l’Italia abbia un patrimonio di bellezza, paesaggistica, artistica, gastronomica, per non parlare di moda e di design, unico al mondo e che in tanti casi questa bellezza vada preservata invece che sottomessa alle mode e alle tendenze del momento. Parlando con l’affascinante direttrice, che poi è la figlia del fondatore, Marie Louise Sciò, abbiamo scoperto il suo impegno e la sua bravura proprio nel mantenere intatta, anche se rinnovata, l’eleganza di un luogo che orgogliosamente dimostra i suoi anni. E che, non a caso, è amatissimo dagli stranieri che ritrovano al Pellicano, l’essenza di quella italianità che difficilmente è replicabile altrove, perché difficilmente si può spiegare: è il nostro patrimonio più prezioso.

Mi piace pensare che anche nella moda, come ho avuto tante volte modo di raccontare, ci sia un mondo di brand che fanno tendenza e che ad ogni stagione propongono prodotti che finiranno sui giornali e in vetrina come i must have del momento, spesso spingendo sull’acceleratore delle novità più ardite e magari difficilmente portabili, e ci sono altre griffe, come Crida, che credono che la moda non vada consumata così rapidamente, ma conservata, indossata negli anni  e apprezzata per la sua qualità e per quello stile che non tramonta mai. Ecco perché io e Daniela siamo tornati da quell’incontro confortate da questa idea: la bellezza del Made in Italy non deve essere ostentata, ma scoperta e amata e usata per molto tempo.

Questo è per noi il mood della nuova collezione autunno-inverno di Crida che siamo felici di presentarvi e che troverete nei negozi e sul nostro e-commerce. Oltre agli abiti di seta che sono assolutamente timeless, da usare in tutte le stagioni, ci sono altri pezzi più caldi, ma ugualmente confortevoli e contemporanei. Se andate a curiosare nel nostro sito scoprirete alcuni modelli come l’Aviano e il Torino (sì, hanno sempre i nomi delle nostre amate città italiane!) realizzati con tessuti di lana, sempre naturali al 100%, leggeri eppure caldi, da usare come sempre dal mattino alla sera.

Ci piace l’idea di vestire le donne in ogni momento della loro giornata: l’Aviano, come si evince dal nome del luogo che ospita la base militare americana in Italia, ha uno stile militare ed è la perfetta divisa da soldatino (siamo tutte un po’ così vero?) per chi è abituata a non fermarsi mai dal mattino alla sera ma vuole essere sempre a posto ed elegante, il Torino invece è un robe manteau più rigoroso, ma ugualmente femminile e molto facile. Non manca il Firenze, il nostro abito portafortuna in seta, realizzato in una delicata stampa sassolino, grafica e speciale nell’accostamento dei colori. La gonna Ischia, uno dei nostri bestseller dell’estate in canvas, in questa collezione è in doppia crêpe, con l’aggiunta di una fibbia che dà carattere, e accompagnata da una giacca, Trieste, dalle proporzioni perfette per essere portata come completo sulla gonna ma anche con i jeans. I colori sono quelli classici dell’autunno: cammello, panna, verde militare, bordeaux e blu ovviamente, ma anche con qualche sorpresa come il giallo senape e pavone, perché mai come quest’anno vogliamo tutte vivere anche l’inverno a colori.

Per le serate importanti abbiamo creato il Levanto, un long dress in seta con le maniche lunghe ampie e totalmente aperte per mostrare con sensualità una parte delle braccia e per brillare ancora di più c’è il Ravenna in prezioso tessuto fil coupé, che ricorda lo splendore dei mosaici di Galla Placidia. Non mancano poi gli abiti tricot in cachemire, in cui ci siamo sbizzarrite a colorare l’inverno anche di rosa acceso, verde brillante e azzurro.

Con la speranza che sia una stagione più luminosa per tutti, più consapevole di ciò che abbiamo passato e per questo piena di coraggio e voglia di ripartire. Ricordandoci che la bellezza Italiana non muore mai.

Tre nuove cinture in pelle con una dedica speciale | Lasciati Ispirare | Crida Milano
Tre nuove cinture in pelle con una dedica speciale | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Un messaggio d’amore per la nostra città del cuore

Sono finalmente qui e sono fatte per restare, pronte a risolvere il nostro look con la loro eleganza indispensabile che veste senza sforzo. Sono le nostre nuove cinture in pelle, creazioni 100% italiane come tutti i prodotti Crida. Abbiamo scelto la pelle perché è un classico: funziona sempre, con ogni look, che sia elegante o metropolitano. La cintura di pelle racchiude alla perfezione i valori di Crida: artigianalità ed eleganza che dura, nel tempo e nella moda. Infine, queste cinture portano la nostra firma che non manca mai: la dedica all’Italia, il Paese di cui ogni giorno proteggiamo la manifattura. Ogni cintura porta il nome di un torrente della provincia di Bergamo, la nostra città, la nostra forza, il nostro cuore. Ci auguriamo che anche voi, indossandole, possiate sentire anche solo un frammento dell’amore che ci abbiamo messo dentro.

Indispensabili, versatili, 100% italiane:
sono le cinture in pelle di Crida, perfette per completare ogni tuo outfit

Albina Cintura in pelle | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Albina Cintura in pelle

Cintura in pelle con catena e pendente.

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Ambria Cintura in pelle | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Ambria Cintura in pelle

Cintura in pelle con fibbia ovale.

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Vò Cintura in pelle | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Cintura in pelle

Cintura bombata in pelle lucida, cucita lungo i bordi.

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Sangallo midi dress: l’estate addosso | Lasciati Ispirare | Crida Milano
Sangallo Midi dress Limited Edition | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Edizione limitata 2021

È arrivato il must-have dell’estate: è l’abito in pizzo Sangallo, realizzato in un cotone così fresco che quasi non si sente sulla pelle! Semplice ed elegante, è un abito che si porta bene soprattutto di giorno, magari abbinato a un romantico cappello di paglia. Il suo motivo traforato ricorda le spighe di grano che proprio in estate maturano sotto il sole generoso e si colorano del suo splendore.

Editoriale Luglio 2021 | Crida Milano

Non so voi ma io mai come quest’anno ho desiderato le vacanze. Anche solo per prendere un qualsiasi mezzo di trasporto e riscoprire l’ebbrezza dello spostamento, l’emozione del viaggio pur se breve. L’immobilità è forse ciò che mi è pesato di più in questi ultimi 12 mesi che non potremo dimenticare. Ma adesso è giusto e sano pensare di nuovo a noi stessi, regalarci un piccolo break, riscoprire, anche se con prudenza, la bellezza di condividere con altri le nostre emozioni.

Che pensieri ci portiamo in vacanza? Un po’ di ansia rimane anche se la campagna vaccinale ha funzionato e questo ci rende sicuramente più protetti dell’anno scorso quando a fine agosto ci ritrovammo con un‘impennata di contagi dovuta proprio agli eccessi di assembramenti nei luoghi di mare. Ma ci deve anche essere un sano entusiasmo per l’avventura, la conoscenza e la voglia di tornare a vivere. Ce lo siamo tutti meritati, e allora proviamo a immaginare una piccola guida semiseria per questa estate così agognata.

  1. Rivalutiamo la nostra splendida Italia. Non serve andare lontano, basta avere voglia di scoprire cose belle fuori e dentro di noi, magari anche vicinissime. E il nostro Paese ha molto bisogno di turismo e di far ripartire l’economia
  2. Ricerchiamo compagni di viaggi che siano compatibili con le nostre esigenze, scegliamone meno ma meglio. C’è bisogno di serenità e armonia. E comunque di non essere in troppi…
  3. Tutti abbiamo voglia di ballare, ma prima di tornare (soprattutto per i più giovani) nel vortice delle nottate che non finiscono mai, ricordiamoci quanto sia bello anche danzare al chiaro di luna in pochi sulla spiaggia o in campagna alla luce del tramonto. Evitiamo gli eccessi e proviamo ad apprezzare poco per volta il piacere di ritrovare le abitudini che ci fanno star bene.
  4. Siamo stati tutti molto fermi, seduti al computer, abbiamo mangiato e bevuto troppo (visto che era l’unica cosa che si poteva fare) e magari arriviamo alla prova costume non proprio in formissima. Scegliamo una vacanza all’insegna del benessere invece che degli stravizi. Il nostro fisico ci ringrazierà e torneremo a casa mai così belli.
  5. Non carichiamoci di valige che esplodono di vestiti e accessori di ogni tipo. Portiamo l’essenziale (esercizio importantissimo per la nostra mente), poche cose, abbinabili facilmente tra loro e concediamoci piuttosto il piacere di comprare qualcosa nei luoghi di vacanza in cui andiamo. Ci sentiremo più adatti all’atmosfera del posto e aiuteremo l’economia locale con qualche acquisto che ci ricorderà sempre quel preciso momento del viaggio e quindi rimarrà speciale.
  6. È il momento di fare nuove conoscenze. Siamo stati troppo tempo chiusi nella cerchia della famiglia e del lavoro senza poter ampliare il nostro mondo di relazioni. Per chi se la sente questa è l’occasione giusta per andare coraggiosamente in vacanza da soli, non per fare vita da eremiti, ma per essere curiosi, interessati e gentili con gli altri, per ascoltare chi è diverso da noi e scoprire da altre persone cose che ancora non sappiamo. E, perché no, per abbandonarci a nuovi amori…
  7. Andiamo in vacanza per imparare qualcosa: che sia il trekking sulle montagne, lo yoga sulla tavola, surf o un corso di cucina. Sfruttiamo questo momento per tornare a casa arricchiti da una esperienza nuova.
  8. Per me la vacanza è anche leggere dei bei libri. I giorni prima della partenza mi scateno a cercare tutti i romanzi che mi hanno incuriosito. Il mio consiglio è di non comprarli su Amazon: cerchiamo di liberarci dalla schiavitù/comodità dell’acquisto on line. Andate nelle librerie delle vostre città, fatevi consigliare dai librai. Se tutti continueranno ad ordinare on line ai colossi della rete, quei meravigliosi luoghi che sono le librerie scompariranno e non ci sarà più il piacere (per me imprescindibile) di entrare in un luogo strapieno di libri e perdermi nello sfogliare i volumi, leggere le trame e decidere quale storia mi terrà compagnia durante un viaggio.
  9. Ascoltiamo buona musica. Non solo le hit del momento e i tormentoni che ci accompagneranno ovunque (l’allegria di Jovanotti-Morandi è già dentro la nostra testa) ma scopriamo musica diversa, che ci porti in altri mondi, che ci accompagni nei ricordi o nelle emozioni che ci toccano il cuore.
  10. Cerchiamo di rendere questa vacanza indimenticabile per noi stessi. Il viaggio deve iniziare dentro di noi, non quando saliamo su un aereo, un treno o una nave, e deve essere fatto per scoprire qualcosa che ci faccia stare bene e possibilmente ci renda migliori di quando siamo partiti.
  11. Buona estate a tutti.