I mille colori della primavera | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Rosa vitaminico, giallo frizzante, azzurro cielo, rosso fiammante:
la primavera di Crida è un’esplosione di colori che mette subito buonumore.

Ma non abbiamo dimenticato chi si sente a suo agio con più tonalità calme e morbide:
per loro c’è il minimalismo del verde militare e del bianco, perfetti per rimanere sì in confort-zone ma sempre con stile.

Portovenere Long Satin Dress | Lasciati Ispirare | Crida Milano

PORTOVENERE Abito lungo in satin

L’azzurro di un cielo sereno o il rosso intenso di un tramonto infuocato. La doppia anima di Portovenere di conquisterà.

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Burano - Trench Waterproof | Lasciti Ispirare | Crida Milano

BURANO Trench waterproof in cotone

Pop, luminoso, gioioso. Il rosa di questo trench addolcirà anche le giornate più grigie.

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Taormina Jacquard Midi Dress | Lasciati Ispirare | Crida Milano

TAORMINA Midi dress in jacquard di seta

Giallo solare per una sferzata di energia. Un abito che mette allegria al primo sguardo.

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Capotesta Long Dress | Lasciati Ispirare | Crida Milano

CAPOTESTA Long dress in canvas di cotone

Il verde militare che dà un tocco strong senza essere appariscente.

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Capotesta Midi Dress | Lasciati Ispirare | Crida Milano

CAPOTESTA Mini dress in canvas di cotone

La purezza del bianco: un classico intramontabile.

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Editoriale Aprile 2022 | Crida Milano

Chi è la donna Crida? A due anni di distanza dal debutto del nostro progetto sul mercato credo sia interessante interrogarci sul target del nostro prodotto, facendo un bilancio della strada percorsa finora e cercando ancora meglio di chiarire l’obiettivo che ci eravamo prefissate.

L’idea di Crida fin dall’inizio è stata quella di concentrarci su una tipologia di prodotto, l’abito, che rappresenti uno stile di eleganza raffinato e senza tempo. Non classico, non “da cerimonia” in senso stretto, ma disinvolto e fruibile da un pubblico di donne attente a quello che comprano, che amino i tessuti belli e la fattura impeccabile. Donne che non devono essere di moda perché indossano il modello di tendenza con le piume, ma capaci di creare il proprio stile con gusto e consapevolezza.

All’inizio della nostra avventura le critiche che ci veniamo rivolte riguardavano principalmente il prezzo: troppo alto, accessibile a poche, esagerato per un brand sconosciuto. Oggi, dopo quattro collezioni nelle quali abbiamo comunicato i nostri valori, questi commenti sono pressoché scomparsi e questo ci rende orgogliose di avere raggiunto un primo traguardo: far capire che qualità e Made in Italy rendono un abito speciale e ne giustificano il costo. Ed essere riuscite ad arrivare nei negozi del lusso più importanti d’Italia.

La donna Crida, come ho più volte sottolineato, non si fa notare perché appariscente, sexy o modaiola, ma si fa ricordare per l’eleganza. Le clienti che ci scelgono sono quelle donne (o meglio ragazze perché tali siamo dai 20 ai 90 anni) che hanno la capacità di acquistare un capo come esperienza emozionale e consapevole, e trasformarlo a seconda del proprio stile. Indossare sulla pelle un tessuto di seta naturale, sia esso crêpe de chine o satin, regala un piacere prezioso, che niente ha a che vedere con qualsiasi altro materiale che contiene fibre acriliche e di poliestere, e soprattutto ci spinge ad amare questo capo e a conservarlo con cura nell’armadio. Ci piace immaginare che i nostri abiti abbiano una vita lunga, non vengano abbandonati dopo una stagione.

Oggi il mercato della moda offre di tutto: dai negozi più lussuosi alle catene low cost, dall’online dei singoli brand ai marketplace digitali è davvero possibile esplorare un universo fatto di griffe globali, di piccole realtà artigianali, di marchi di nicchia o altri di super tendenza. La cliente Crida però ha le idee molto chiare: non vuole quello che le altre comprano in massa ma quello che sa valorizzarla al meglio. È giustamente esigente riguardo ai materiali, vuole toccare il tessuto e controllare l’etichetta con la composizione e il luogo di produzione. Vuole bellezza e sostenibilità, che sono le due linee guida di Crida. L’altro dettaglio fondamentale è che la donna Crida, dopo aver comprato una volta un nostro abito, quasi sempre compra ancora perché si è trovata bene.

Noi promettiamo a chi ci apprezza che continueremo su questa strada: la collezione primavera-estate è disponibile nei negozi e sul nostro sito con tutte le possibili varianti degli abiti, in un arcobaleno di colori! Voi prometteteci che continuerete a pensare che lo stile non ha nulla a che vedere con cosa si indossa ma con come ci si sente quando lo si indossa. E con Crida ci si sente bene.

L’eleganza disinvolta della seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

La primavera di Crida si veste di seta: lussuosa ma facile da portare, elegante ma non troppo formale, vivace senza essere eccessiva.

Un’armonia di forme e colori da indossare da mattina a sera, senza sforzo.

Firenze Abito midi in jacquard di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

FIRENZE Abito midi in jacquard di seta

Pura seta per l’abito iconico di Crida, il primo mai creato.

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Chiavari Midi dress in jacquard di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

CHIAVARI Midi dress in jacquard di seta

Eleganza quotidiana per il giorno e per la sera.

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Burano Trench waterproof in cotone | Lasciati Ispirare | Crida Milano

TAORMINA Trench waterproof in cotone

Frizzante e spiritoso, l’intramontabile trench diventa ancora più glamour grazie alla vestibilità over.

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Editoriale Marzo 2022 | Crida Milano

Le sfilate di questa fashion week avrebbero dovuto essere una grande festa e consolidare la ripresa del settore dopo due anni difficili e invece si sono concluse nel silenzio irreale dello show di Armani. “La mia musica è il battito del cuore” dice re Giorgio emozionato, addolorato e scosso come tutti noi di fronte a ciò che ci fa paura e che non conosciamo: una guerra in Europa. Eppure sembrava davvero essere iniziata bene questa settimana, con tanti buyers stranieri, i negozi pieni e persino il sole a benedire la ritrovata normalità a Milano. L’annuncio dell’invasione lanciata da Putin all’Ucraina (lasciatemelo dire, senza alcuna giustificazione) fa precipitare di nuovo tutti nello sgomento e nella paura. E tra i tanti commenti indignati di fronte all’aggressione di un popolo libero, che condivido pienamente e ai quali mi unisco, hanno iniziato a circolare anche riflessioni, assai meno giustificate, sul distopico contrasto tra le bombe lanciate da Mosca e la settimana della moda milanese, considerata la quintessenza della frivolezza estrema, il regno del lusso e della futilità.

La settimana della moda, se ancora qualcuno non l’avesse capito, rappresenta in realtà il lavoro di centinaia di migliaia di addetti al lavoro in un settore che vale 90 miliardi di euro di fatturato ed è a tutti gli effetti la seconda voce del PIL nell’economia italiana. “Fermate le sfilate”, gridato con indignazione sui social è un’affermazione senza senso visto che i soldi della moda che entrano nelle casse dello Stato contribuiscono, ad esempio, a farci avere una sanità gratis. Il problema vero è che una parte di società ancora associa il mondo della moda a qualcosa di inutile e fastidiosamente vistoso, invece che ad un comparto nel quale l’Italia eccelle nel mondo e che quindi è strategico e fondamentale per il nostro Paese. E mi viene il dubbio che la responsabilità di questa visione distorta e riduttiva di quella che è in realtà un’eccellenza assoluta sia anche dovuta al racconto che i media tradizionali fanno della moda stessa, occupandosi delle creazioni dei designer solo quando sono folli ed esagerate o in occasioni di scandali finanziari o relazioni sentimentali dei protagonisti. La moda ha sempre raccontato la società, anticipato tendenze, fotografato il mondo che stiamo vivendo con una forza, una creatività e una potenza che non può essere liquidata come frivolezza. E la scelta di Armani, il più grande di tutti, di far sfilare le modelle nel silenzio assoluto della sala, è un segno fortissimo della sensibilità di questo immenso designer nei confronti della situazione drammatica che stiamo vivendo. È molto facile scrivere insulti sui social a Chiara Ferragni che posta “the best of these days” mostrando immagini super glamour in contemporanea con le strazianti immagini di Kiev, ma associare a quello di una influencer globale il lavoro importante e assai meno visibile di centinaia di aziende che in questi giorni culminava nelle sfilate, è banale oltre che sbagliato. Ora la moda si sposta a Parigi, come è giusto che sia, mentre Putin annuncia l’allerta nucleare. 

Invece di inveire contro i professionisti della moda e scrivere veti insensati proviamo ad usare i social per un obiettivo molto più alto: fermare chi come Putin non ha rispetto per la democrazia e la libertà. Organizziamo marce per la pace, indirizziamo il nostro sdegno verso un dittatore che non rispetta i diritti sacrosanti dell’autonomia nazionale e della democrazia. E ringraziamo un gigante come Armani che di fronte a questi giorni confusi di guerra e fashion week, tra l’ottimismo della ripresa e il baratro di un conflitto che ci tocca da vicino, in mezzo ad una primavera arrivata in anticipo e la minaccia di un inverno che sembra medioevale, ha saputo senza aggiungere inutili parole dare un segno forte di sgomento, di incredulità e di dolore. Il silenzio.

Grazie Giorgio.

Cristina Parodi rilancia con la moda a chilometro zero di Crida | Rassegna Stampa | Crida Milano

A due anni dal debutto del womenswear Crida, Cristina Parodi torna a Milano con l’amica e designer Daniela Palazzi per svelare la quarta collezione del brand, che oltre agli abiti – cuore pulsante dell’offerta – offre da questa stagione anche altri pezzi del guardaroba, come capispalla, camicie e accessori.

Restano i pezzi clou e più rappresentativi del marchio, chemisier in seta e vestiti versatili per il giorno e la sera in primis, ma dalla Fall-Winter 2022 accostati a giacche in tweed maschili e gonne di diverse lunghezze in lana, silk e velluto, interpretati dalla tipica sensibilità minimalista lombarda.

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Crida omaggia la Lombardia alla Milano Fashion Week | Rassegna Stampa | Crida Milano

Nel primo giorno di Milano Moda Donna arriva un omaggio forte alla Lombardia: a farlo, con abiti eleganti, artigianali e anche dai colori vitaminici è il brand Crida, creato da Cristina Parodi e da Daniela Palazzi. C’è il modello Salò, midi dress con cintura in vita facile e grintoso. Ma c’è anche l’abito Desenzano, senza punto vita e dalle maniche ampie chiuse da un fiocco fino ad arrivare al San Babila (nero e chic per le milanesi), il Bellagio e il Mantova con una fila di bottoni laterali che si aprono in uno spacco.

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Il risveglio della primavera ha un nome: Levante | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Il ricordo della riviera ligure, il mare più vicino, il sogno possibile di una vacanza. La primavera si avvicina e con essa un risveglio fatto di rinascita e speranza.

Lo celebriamo con Levante, la collezione PE 22 che riparte dalla Liguria per raccontare l’eleganza italiana fatta di tessuti naturali, in un viaggio che comincia da Portofino alle Cinque terre,
sulle note della musica di Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi e Gino Paoli. Un percorso che prosegue nel resto d’Italia alla ricerca di storie da narrare nei nostri abiti, da amare e conservare con cura.

Per sempre.

Aviano Abito midi in satin di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Aviano Abito midi in satin di seta

La divisa quotidiana di una donna forte e grintosa, dall’animo di seta.

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Sanremo Abito lungo in georgette di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Sanremo Abito lungo in georgette di seta

La magia della città del Festival racchiusa in un abito da palcoscenico.

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Savona Abito midi in cotone | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Savona Abito midi in cotone

L’eleganza semplice, per il giorno e per la sera.

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Parma Abito lungo in satin | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Parma Abito lungo in satin

Grazia rigorosa con un tocco di sensualità.

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Caserta Abito lungo in cotone e seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Caserta Abito lungo in cotone e seta

Un classico per le cerimonie, con originale effetto plissé.

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Firenze Abito midi in jacquard di seta | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Firenze Abito midi in jacquard di seta

L’abito iconico di Crida, in una nuova fantasia a pois.

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Editoriale Febbraio 2022 | Crida Milano

Siete pronti alle novità? Dal Festival di Sanremo a san Valentino al popup di Crida in Rinascente che inizia il 15 febbraio, senza dimenticare la Fashion Week nell’ultima settimana, questo mese si preannuncia decisamente più interessante e vivace di quello che l’ha preceduto (che per me da sempre è il mese più triste e faticoso dell’anno). Quindi via la noia e l’apatia del dopo Natale e dopo capodanno, avanti con buoni propositi perché ci sono molte cose da fare, da vedere e da comprare per inoltrarci in una primavera che tutti speriamo possa essere la definitiva uscita dal tunnel. E non dico altro, per scaramanzia.

Che cosa andrà di moda la prossima estate? Sicuramente gli abiti danzanti e leggeri e nella nuova collezione di Crida, che nel mese di febbraio arriverà in tutti i negozi, ce ne sono moltissimi, non soltanto nella seta che rende ogni nostro capo raffinato e seducente, ma anche in altri materiali, sempre naturali.

Abbiamo scelto i cotoni con piccole fantasie floreali per dare al nostro modello Ibiza un’allure ancora più gitana, abbiamo creato abiti romantici in plumetis nei colori polvere dell’azzurro del giallo e del verde, trasformato i nostri amati pois in micropois, grafici e moderni, e giocato con il canvas tessuto di cotone che da sempre ci piace, per realizzare nuovi vestiti adatti alla città e alla vacanza, nei colori dell’estate.

Si chiama Levante questa collezione nata pensando alla bellezza della Liguria, alle case arroccate sui golfi, al colore del mare, alla musica di De Andrè e di Gino Paoli, al Festival di Sanremo che parla non solo di canzoni, ma di moda di stile e di tendenze. Abbiamo esplorato questa regione bellissima, amato ogni profumo e ogni suggestione che ci ha regalato, mangiando la focaccia di Recco e affacciandoci su un mare ventoso. Io e Daniela ci siamo inerpicate perfino sulle montagne dietro Chiavari e a Lorsica, nell’entroterra affascinante di questa regione lunga e stretta, abbiamo trovato ciò che cercavamo: il damasco tessuto a mano su antichi telai. Una tradizione storica che risale a 500 anni fa quando la famiglia De Martini ha avviato questa attività coltivata dalle nostre repubbliche marinare. Il damasco, inizialmente prodotto in Cina e poi nella capitale siriana che gli ha dato il nome, era il tessuto più ricco e prezioso usato per i paramenti sacri ma anche per gli arredi e gli abiti importanti delle dame. Col passare dei secoli e con i dazi imposti da Genova il damasco realizzato artigianalmente scomparve e iniziò ad essere prodotto in modo industriale. Solo a Lorsica nella casa di Stefania De Martini rimangono i telai costruiti a mano durante la guerra: sono macchine ingegneristiche di incredibile precisione, con 15.000 fili da infilare a mano, e un rumore infernale quando vengono messe in funzione. E lì, dopo aver guardato incantate la bellezza del lavoro manuale, abbiamo scelto il disegno dell’ape napoleonica, simbolo di operosità lavoro e dolcezza, e abbiamo voluto realizzare un abito con quel tessuto unico e speciale, per rendere omaggio a questa meravigliosa tradizione tessile.

Chi ci segue lo sa che noi di Crida amiamo la moda italiana, fatta non soltanto di ricerca e innovazione ma anche del prezioso lavoro degli artigiani che rappresentano il valore più alto del Made in Italy, quello che non può essere dimenticato e che noi cerchiamo di raccontare con i nostri vestiti. Noi siamo pronte quindi ad iniziare una stagione ricca di stimoli e di opportunità. Facciamo il tifo per questa Italia operosa e lavoratrice che è rappresentata al vertice da due figure istituzionali di altissimo livello (e non finiremo mai di ringraziare il presidente Mattarella per aver accettato di guidarci per altri sette anni). È il momento di rialzare la testa, di dimostrare abnegazione, coraggio e fiducia. Di credere davvero che il peggio è passato e di entrare nella nuova stagione anche con un pizzico di ottimismo<./strong>

Cashmere, il re dell’inverno | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Avvolgente, caldo, confortevole: quanto ci piace il cashmere.

È la coccola che ci meritiamo per affrontare al meglio la stagione più fredda dell’anno.

Noi di Crida te lo proponiamo in 4 versioni da indossare dalla mattina alla sera, magari nel tempo libero o nelle uscite del weekend.

E perché non anche in ufficio? All’eleganza dopotutto non si rinuncia mai, in qualsiasi momento della giornata.

Al caldo, in ogni occasione

Sestriere Maxi cardigan in cashmere | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Sestriere Maxi cardigan in cashmere

La versatilità fatta cashmere: usalo come abito e come maglione.

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Bolzano Abito midi in cashmere | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Bolzano Abito midi in cashmere

L’abito più caldo della Collezione. Una certezza contro le temperature più rigide.

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Verona Abito midi in cashmere | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Verona Abito midi in cashmere

Con effetto traforato che simula il pizzo, per un look super femminile.

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Gorizia Abito midi in cashmere | Lasciati Ispirare | Crida Milano

Gorizia Abito midi in cashmere

Fasciante ma comodo, con ampie maniche regali.

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Editoriale Gennaio 2022 | Crida Milano

Non pensare a cosa l’anno nuovo – questo 2022 che si presenta così pieno di incertezze – può fare per te, ma pensa cosa tu puoi fare per renderlo migliore.

Partiamo da questa verità sacrosanta che John Fitzgerald Kennedy, riferendosi agli Stati Uniti, ci regalò nel discorso del suo insediamento, per affrontare nel modo giusto questo inizio vissuto a metà tra speranza e paura.

Credo che le parole perfette siano consapevolezza e ottimismo.

Consapevolezza: sappiamo tutti che la pandemia ha cambiato le nostre vite negli ultimi due anni e che non è ancora passata, ma abbiamo anche capito (salvo una minoranza di irresponsabili che rifiutano il vaccino) cosa dobbiamo fare per proteggere noi stessi e gli altri. Non è detto che questa ultima variante Omicron, che sta contagiando a tutto spiano soprattutto i giovani, ma senza conseguenze gravi come quelle che l’hanno preceduta, alla fine non ci permetta di raggiungere la fatidica immunità di gregge che potrebbe essere l’atto finale della lotta al Covid che da tempo aspettiamo.

E poi ottimismo, quella disposizione d’animo che ci aiuta a vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto e che, soprattutto, ci permette di affrontare il futuro senza preconcetti negativi. In questo momento non abbiamo bisogno di Cassandre che preannuncino le peggiori sciagure. Abbiamo bisogno di credere in noi stessi, di impegnarci a fare al meglio ciò che siamo abituati a fare, sia nel lavoro che in famiglia, e abbiamo bisogno di non avere paura.

A dire il vero, non volevo scrivere del maledetto Covid anche il primo giorno dell’anno ma, essendo appena rientrata da qualche giorno in Spagna, mi sono resa conto che in Italia non possiamo fare a meno di discuterne. Perché tutti i media, giornali, televisioni, il mondo della politica, i programmi di intrattenimento non fanno altro. In altri Paesi come la Spagna invece, dove la situazione contagi è più o meno identica alla nostra, la gente che pure indossa coscienziosamente la mascherina sul viso, non viene costantemente bombardata da una miriade di informazioni ansiogene. Hanno le notizie, sono informati ma… l’impressione è che riescano anche a vivere pur con tutte le restrizioni necessarie e sacrosante.

Questo è l’augurio che mi sento di fare oggi: proviamo a vivere, a gioire di quello che abbiamo, a imparare inevitabilmente uno stile di vita diverso ma senza considerarlo una condanna, semmai un’”opportunità”. Proviamo a non avere paura degli altri perché l’unica possibilità che abbiamo di sconfiggere il virus è di riuscirci insieme.

Con consapevolezza e ottimismo.

Come diceva il grande Lucio Dalla “l’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”.

E voi?