Editoriale Febbraio 2021 | Crida Milano

Ripartiamo con slancio. Ci proviamo? Ci dobbiamo provare.

Dodici mesi fa siamo stati travolti da uno degli incubi peggiori della nostra nostra vita, una tragedia che ha coinvolto il mondo intero distruggendo milioni di vite e condizionando drammaticamente la vita economica e sociale. A distanza di un anno sentiamo tutti una gran fatica, magari non vediamo ancora la luce in fondo al tunnel, ma poco per volta stiamo rialzando la testa.

E sono certa che se l’Italia ce la farà, sarà merito non della politica o di quegli aiuti che aspettiamo con ansia dall’Europa, ma della incredibile forza e del coraggio di quegli imprenditori che guidano la nostra economia fatta di piccole e medie aziende, di quelle persone che si sono rimboccate le maniche e hanno ricominciato da capo, perché in questo gli italiani sono i più bravi di tutti: nella capacità di reagire e risollevarsi dalle tragedie. Oltre che nel creare stile ed eleganza.

Parlo di moda perché è il settore che conosco meglio. Ha sofferto, si è fermato, ha capito che doveva cambiare e ora si presenta al nastro di partenza con una nuova energia: collezioni piene di colori (si, anche per l’uomo!), abiti per niente minimal e due parole d’ordine fondamentali, sostenibilità e ottimismo.

Noi di Crida, lo sapete, non ci siamo mai fermate, abbiamo continuato a lavorare, abbiamo venduto in tutta Italia la nostra collezione primavera-estate che adesso troverete nei migliori negozi , abbiamo capito che eravamo sulla strada giusta puntando fin da subito sulla qualità e sul made in Italy, suggerendo di comprare meno e comprare meglio, producendo tutto sul territorio per difendere la filiera.

Ora vogliamo affrontare questa primavera pensando positivo, non solo perché febbraio è un mese cruciale per le campagne vendita, ma perché siamo convinte che tornerà la voglia di vestirci (a me in realtà non è mai andata via…), il desiderio di comprare qualcosa di nuovo per un evento speciale, che sia un matrimonio o una festa di compleanno, ma anche, perché no, un invito a cena da parte di una persona speciale. Il 14 febbraio è il giorno degli innamorati, e mai come adesso abbiamo bisogno di amore e condivisione: per aiutarvi nella scelta del look abbiamo preparato una special selection dedicata a San Valentino, con i nostri abiti dal rosso inconfondibile, moderni e super femminili, perfetti per colpire al cuore chi ci sta di fronte.

E poi voglio annunciarvi con un pizzico di orgoglio che a febbraio Crida sarà protagonista di un evento importante: siamo stati scelti da Rinascente Milano per occupare lo spazio più visibile e importante del loro store, come brand esordiente, con la possibilità di vendere la nostra collezione primavera estate per tre settimane durante la fashion week, dal 23 febbraio al 15 di marzo.

Per me e Daniela è una soddisfazione grandissima dopo un anno così faticoso, è un segnale di incoraggiamento a proseguire in questa direzione, ma soprattutto è l’occasione di grande visibilità che aspettavamo, la possibilità di presentare nel tempio della moda milanese la nostra idea di eleganza, per una donna che ha voglia di rinascere.

Crediamo che ogni abito e ogni colore che indossiamo abbia un significato e un potere simbolico forte: non a caso ci sono capi che sono diventati il segno di un periodo storico o di una filosofia di vita, penso ai tailleur di Coco Chanel che ha liberato le donne dai corsetti, alla minigonna di Mary Quant, emblema di contestazione e rivoluzione sessuale o alle giacche di un genio come Giorgio Armani che ha aiutato le donne in carriera negli anni ‘80 ad essere credibili, comode e stilose. Ma noi oggi di cosa abbiamo bisogno? Io in questo momento sento l’esigenza di leggerezza, di colore, di un’eleganza raffinata che nulla toglie all’impegno quotidiano del lavoro, della famiglia e dei figli ma che permetta a ognuna di noi di dire, guardandosi allo specchio: mi sento bella.

Questo è il mondo che ci siamo immaginate e che abbiamo creato coi nostri abiti di seta naturale, di cotone pregiato e di lino purissimo, in un arcobaleno di sfumature brillanti. Ogni donna ha dentro di sé un’infinità di colori, e dopo mesi così bui è arrivato il momento di ritrovarli.

Noi siamo pronte a questa primavera speciale e saremo felici di incontrare chi di voi vorrà venirci a trovare in Rinascente, dove stiamo organizzando un nostro spazio accogliente ed elegante come i nostri vestiti. Come lo stile Crida, che vuol dire semplicemente Cristina e Daniela, due donne come voi, che amano la moda e hanno voglia di ricominciare a vivere, ma a vivere a colori. 

Editoriale Gennaio 2021 | Crida Milano

Partiamo dalla fine e da un augurio che ho nel cuore forte e potente: buon 2021 a tutti voi che ci seguite, questo 2020 terribile è finito e ci vorrà davvero poco perché il prossimo anno possa essere migliore.

Ma visto che noi di Crida (cioè  io e Daniela) siamo donne tenaci e positive, vogliamo anche suggerirvi, in maniera forse un po’ inaspettata, di non buttare via tutto quello che c’è stato in questo 2020 e di sforzarvi di trovare e conservare quel che di buono, anche se in piccolissima parte, abbiamo vissuto. 

Le donne, ne sono convinta, sono quelle che in questi dodici mesi hanno dovuto sopportare il carico più pesante della fatica e dello stress. Si sono occupate del proprio lavoro (spesso adattandolo allo smart working) ma anche della famiglia, della casa, facendo i salti mortali per fare quadrare tutto.

Hanno accudito parenti malati, hanno aiutato i figli in didattica a distanza, impauriti o intrattabili (a seconda dell’età), hanno spesso confortato i mariti preoccupati con la predisposizione, che ci è naturale, a organizzare tutto, ma anche ad accogliere e tranquillizzare senza avere mai tempo per se stesse.

Qualche giorno prima di Natale sulla pagina instagram di Crida ci è arrivato un messaggio di una dottoressa dell’ospedale del Niguarda. Nel farci i complimenti per i nostri abiti in maniera molto carina ci scriveva sarebbe molto bello se anche noi, che siamo chiuse in ospedale da un anno e non abbiamo il tempo nemmeno per comprarci le cose indispensabili, potessimo indossarli…

Noi possiamo solo immaginare come sia stato questo periodo per chi lavora ogni giorno dentro un ospedale, la fatica del lavoro continuo e il peso delle sofferenze fisiche e psicologiche che una persona si porta dentro dovendo confrontarsi ogni giorno con la paura, la malattia e spesso la morte. 

Il sogno di Giorgia (questo il nome del medico che ci ha contattate) ci è sembrato così giusto e possibile, come se fosse un piccolo riscatto simbolico per una categoria di donne che davvero ha fatto e continua fare tantissimo per tutti noi.

Ci siamo informate su quante sono le dottoresse e le infermiere di quel reparto, sulle taglie e sui gusti e siamo arrivate due giorni prima di Natale, cariche di pacchi da consegnare e mettere sotto l’albero. Perché vi racconto questo? Perché per me e Daniela è stato un momento bellissimo, una soddisfazione più grande di qualsiasi redazionale sui giornali. 

Vedere i sorrisi di queste donne e la loro gioia nel ricevere i nostri regali, guardare le foto che ci hanno inviato, bellissime con i nostri modelli, accanto all’albero di Natale, è stata per noi un’emozione più intensa di qualsiasi altro dono. 

Io questa giornata non vorrei proprio dimenticarla perché ha dato un senso profondo e importante al lavoro che facciamo, è stato un gesto simbolico e spontaneo per dire grazie tutte le donne che lavorano nella sanità. Noi di Crida facciamo vestiti, non salviamo vite umane, ma lavoriamo in un settore, quello della moda, che è fondamentale per l’economia italiana e che è stato pesantemente colpito dalla pandemia.

Io e Daniela abbiamo pensato a lungo a questo progetto e abbiamo esordito sul mercato esattamente a gennaio 2020, nell’anno più disastroso e difficile per questo settore dal dopoguerra. Sono stati mesi complicatissimi, un’altalena di emozioni, da quelle incoraggianti per i feedback positivi al nostro brand, a quelle negative di fronte al blocco subito dal mercato per il lockdown.

Mai, nemmeno per un istante, abbiamo pensato di lasciare perdere. Abbiamo stretto i denti, lavorato ogni giorno dell’anno forse con incoscienza ma con una determinazione che alla fine ci ha premiato.

Il 2020 è finito e noi, anche se faticosamente, siamo sopravvissute, e non è poco per un brand appena nato, ancora poco conosciuto, in un mondo dove la concorrenza è spietata.

Grazie a tutti voi che ci avete seguite, incoraggiate, comprate e apprezzate. Per noi ogni singolo ordine online o dei negozi è stato prezioso e ci ha aiutato ad andare avanti e a continuare a credere nel Made in Italy, nella qualità e sostenibilità dei nostri capi. A vedere uno spiraglio di luce.

Sta per arrivare la  nuova collezione primavera estate che è fatta di colori stupendi, di sete cotoni e lini totalmente italiani, di abiti che fanno venire voglia di uscire, di sentirsi belle, di essere eleganti e speciali anche nella vita di tutti giorni.

Creare questi abiti nel periodo più buio della nostra vita è stato come scommettere sull’ottimismo. Questa è la sfida che oggi  tutti dobbiamo affrontare.

E allora in questi primi giorni dell’anno nuovo proviamo a contrapporre ai ricordi dolorosi un elenco di gioie, anche piccole, che ci hanno aiutato. Se non iniziamo da noi stessi a  guardare con positività il futuro, il mondo sarà più difficile da cambiare. 

Buon anno nuovo a tutti!

Cristina e Daniela, di Crida

L’eleganza che resta: Xtra Web racconta Crida | Rassegna Stampa | Crida Milano

Uno sguardo sul mondo di Crida da una chiacchierata tra Xtra Web e il duo creativo formato da Cristina e Daniela.

Per capire chi è Crida, cosa fa e dove sta andando. Dall’importanza dei tessuti 100% naturali e sostenibili, fino alle lavorazioni Made in Italy per sostenere il nostro Paese e la sua eccellenza manifatturiera – ora più che mai.

La storia di un’amicizia che dura da vent’anni e dell’amore sconfinato per gli abiti, emblema di uno nuovo modo di concepire la moda: oltre le stagioni, al di là delle tendenze passeggere. Vestiti fatti per durare, per comprare meno e farlo meglio, in modo etico e sostenibile. Eleganza a km0 che fa bene all’ambiente e alle nostre tasche, fatta per restare.

Ci vediamo a pagina 94: buona lettura! XTRA-WEB-12-2020.pdf

Rosso Natale: l’abito per le feste è Agrigento di Crida | Rassegna Stampa | Crida Milano

Il capo rosso è qualcosa di irrinunciabile, un passepartout intramontabile che fa subito festa. Il Corriere della Sera propone alcune idee eleganti per declinarlo in modo chic e tra i suggerimenti campeggia il nostro abito Agrigento, che con la sua vestibilità fluida e i dettagli raffinati è senza dubbio il must-have delle feste.

A indossare l’abito Crida, la sua testimonial più orgogliosa – la nostra Cristina – che qui lo propone in abbinamento a una cintura tono su tono e a una giacca a maxi quadri. Semplicemente perfetto.

https://www.corriere.it/moda/cards/cinquanta-sfumature-rosso-come-indossarlo-essere-chic-le-feste-natalizie/abito-rosso-giacca-check_principale.shtml

Editoriale Dicembre 2020 | Crida Milano

Sarà un Natale strano quello che ci aspetta. Oramai lo sappiamo. Ma io credo che qualcosa di positivo comunque ci sarà in queste feste che sicuramente non dimenticheremo. Intanto il fatto che il 2020 stia per finire è un sollievo per tutti, già mi immagino i testi dei messaggi che gireranno sui social la notte di Capodanno liberando la creatività più sfrenata e irriverente riguardo all’anno terribile che abbiamo passato. Dopo tanto dolore e paura forse riusciremo a tornare a sorridere (e meno male che questo ancora ci è consentito) ma bisognerà anche pensare a come affrontare l’anno nuovo per evitare di essere di nuovo travolti dalla micidiale e temutissima ondata di ritorno. Quindi: prudenza, rispetto per gli altri, protezione e un briciolo di ottimismo che non guasta. Chissà cosa penseremo tra dieci anni vedendo le foto del 2020 con i volti mascherati e il distanziamento che impedisce gli abbracci? “Maledetto 2020” o “fuck 2020”, per essere ancora più espliciti, diventerà un modo di dire che i nostri figli si porteranno dietro e racconteranno ai loro bambini…

Indosseremo gli abiti esagerati da sera il 31? Probabilmente no perché veglioni e cene affollate saranno ancora bandite per proteggere le nostra salute. Non ci saranno balli scatenati fino all’alba, paillettes e tacchi spillo, ma nulla ci vieta di accogliere il nuovo anno con sobrietà ma non privi di eleganza. Non è bello forse prepararsi con cura, scegliere un abito speciale, truccarsi con attenzione e preparare la tavola col servizio migliore per poi sedersi insieme ai propri cari e consumare una cena di Natale o Capodanno con i piatti della tradizione? Vi racconto una cosa: io per anni prima del 31 sono andata a comprarmi un pezzo (abito o accessorio) assolutamente folle, sbrilluccicante, d’oro e d’argento, per poter indossare qualcosa di nuovo e decisamente vistoso, fosse per una cena in baita in montagna o un Capodanno da festeggiare in un locale con gli amici. Cose che non avrei mai più rimesso in altre occasioni, alcune, lo ammetto, totalmente inutili. Oggi non lo faccio più, e non solo perché non si può viaggiare o ballare… Credo che se c’è qualcosa di positivo che il Covid ci ha insegnato è la capacità di apprezzare e sfruttare di più quello che abbiamo e di non fare spese senza senso. Comprare meno e comprare meglio, soprattutto scegliere in base alla qualità del tessuto, alla sostenibilità dei materiali, guardare e capire la sostanza non solo la forma. Intendiamoci, siamo donne e appassionate di moda, quindi l’acquisto d’impulso per gratificarci sarà sempre una gioia, ma sono convinta che questi tempi difficili ci spingano a cambiare atteggiamento verso il fast fashion e puntare sul valore dei capi. 

Sapete cos’è l’economia circolare? È un modello economico nel quale gli scarti e i rifiuti di produzione e consumi sono reintegrati nel ciclo produttivo per ridurre l’impatto sull’ambiente. È il contrario dell’economia lineare fondata sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Per fare in modo che ciò accada bisogna che le aziende per prime si convertano a questa logica economica ma anche che i consumatori sappiano riconoscere le materie difficili da riciclare come quelle sintetiche e vogliano scegliere quelle naturali. Noi di Crida lo abbiamo fatto da subito, ben prima del Covid e di tutto quello sul quale questa tragedia globale ci ha costretto a riflettere. 

Continuiamo a farlo convinte di essere sulla strada giusta, cercando di creare una moda che non sia solo bella e attraente ma anche etica, sostenibile, amica dell’ambiente. Continueremo a lavorare con le aziende del nostro territorio, ad aiutare il Cesvi, una ONG di Bergamo che tanto sta facendo per aiutare i più deboli, e le persone in difficoltà.  

E allora l’augurio per tutti, amiche e amici che ci seguite, è quello di poter cogliere di questo Natale l’aspetto più vero e profondo. L’amore per se stessi che non può prescindere dal bene per gli altri, per il pianeta in cui viviamo, per i valori importanti: la famiglia, gli amici, la solidarietà, la gentilezza, la gioia di donare, fosse anche solo un abbraccio o un sorriso. 

Noi ci crediamo e vogliamo condividere con voi la voglia di ripartire e di ricostruire, sulle macerie e sul dolore di questo maledetto 2020, un mondo che sia migliore. 

Cristina e Daniela, di Crida

Editoriale Novembre 2020 | Crida Milano

Ci risiamo. Vorrei scrivere di un’Italia che dopo aver sofferto tanto in primavera, dopo aver fatto sacrifici enormi, riparte alla conquista dei mercati forte della sua unicità in fatto di moda creatività stile e invece, dopo un settembre pieno di speranze e un ottobre pieno di paura, il nostro paese ora si ritrova a combattere lo stesso nemico terribile, il covid 19, senza le armi adeguate, come se la pandemia di inizio anno non ci avesse insegnato niente, come se questa seconda ondata non fosse stata ampiamente prevista.
Vorrei parlare di moda, di Crida, dell’evoluzione del nostro brand, così giovane e quindi più fragile di fronte alla tempesta, ma non posso non pensare alle conseguenze che il nuovo DPCM avrà su tutta la filiera del settore con le chiusure dei negozi di abbigliamento (oltre che dei bar ristoranti palestre e centri estetici etc…).

Faccio l’imprenditrice da troppo poco tempo per permettermi di fare previsioni o dare consigli, ma ho sempre fatto la giornalista e le domande che mi faccio in questo in momento non trovano risposte. Prevenire non sarebbe stato meglio che curare?  Perchè non abbiamo imparato almeno a tracciare i contagi (cosa che fin dall’inizio è apparsa fondamentale per circoscrivere il virus)? Perché non c’è stato un approvvigionamento di vaccini influenzali sapendo quanto sarebbero stati preziosi in autunno? E i test rapidi? non pervenuti… Non sarebbe stato meglio intervenire subito nei centri più colpiti con misure severe e lasciare altre zone d’Italia libere di andare avanti? 
In tv e su giornali non si parla d’altro ormai da settimane ma come mai i numeri che vengono dati relativi a contagi, malati e pazienti in terapia intensiva cambiano a seconda della rete, del programma e della testata? Non si può dire che sia stato spiegato in maniera chiara quello che sta succedendo né che ci sia stato un piano, una strategia preventiva per affrontarlo al meglio. 
L’unica certezza al momento è questa: sarà un novembre difficile quello appena iniziato e dobbiamo affrontarlo con la responsabilità e la prudenza che le condizioni attuali ci impongono ma teniamoci stretto un briciolo di ottimismo, per poter sperare che dicembre e Natale ci regalino di nuovo la gioia di un abbraccio in famiglia, di una cena fuori, di un teatro aperto o di un negozio dove comprare qualcosa che ci faccia sentire speciali.

Noi ci crediamo, tanto che nella collezione Crida autunno inverno, oltre agli abiti di seta e di cashmere, abbiamo preparato una special edition del nostro modello Firenze da sera con un tessuto prezioso, leggerissimo, che risplende di luce e che sarà nei negozi per le feste. 
La moda, ricordatevelo bene, non è frivolezza, glamour e vanità, ma rappresenta una delle fette più importanti del prodotto interno lordo del nostro paese.
È una realtà e una ricchezza fondamentale dell’Italia con una filiera preziosa di aziende piccole medie e grandi che danno lavoro a migliaia di persone.
Pensate soltanto che tutti i brand più importanti del lusso, anche stranieri, vengono in Italia per realizzare i loro capi utilizzando l’abilità dei nostri sarti e artigiani che rappresentano l’eccellenza mondiale di questo settore. Magari sono professionalità che rimangono nascoste, di cui si sente parlare meno, ma la perfezione e il valore di un abito dipendono anche dal tipo di ricamo che viene fatto a mano, dall’orlo perfetto o dal bottone speciale che le aziende di Grumello (famose per questo comparto) riescono a creare dal materiale ricavato dalle reti dei pescatori.
Questa è la magia e l’incanto della moda che ci piace, quella geniale e sostenibile, che non danneggia l’ambiente e fa grande l’Italia nel mondo.

L’augurio è che ognuna di queste imprese possa tenere duro e continuare a produrre. Che i negozi di abbigliamento resistano a questo secondo urto e ricevano i giusti indennizzi. E che la moda Italiana, di cui noi rappresentiamo solo un piccolo ma orgoglioso luccichio, ricominci a brillare. 
Parola di CRIDA.

Il taglio medio più chic dell’autunno è questo di Cristina Parodi | Rassegna Stampa | Crida Milano

La conduttrice ci offre una lezione magistrale a tema lob, e noi prendiamo appunti

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: Cristina Parodi è tra le donne più chic della tv italiana. Il suo è un look semplice ma raffinato costante nel tempo, che per questo non smette mai di ispirarci: sia in fatto di moda che di capelli. Se per gli abiti Cristina ci è venuta incontro con il suo brand Crida, fondato insieme all’amica Daniela Palazzi, per quanto riguarda i capelli la reference per l’autunno arriva dal suo taglio medio elegante e versatile, protagonista della sua ultima foto su Instagram. Nello scatto, che celebra il 25° anniversario di matrimonio con Giorgio Gori, attuale sindaco di Bergamo, la conduttrice mostra il suo taglio medio scalato in tutto il suo splendore: una reference da manuale pronta da screenshottare e portare dal coiffeur. https://www.instagram.com/p/CF-YRDKpSek/?utm_source=ig_embed

“Cristina Parodi è tra le fan numero uno del lob, un taglio medio che a prima vista sembra totalmente pari ma che se guardato con attenzione mostra una leggera gradazione sulla parte anteriore. I perimetri del taglio sulla zona della mandibola, infatti, risultano essere più corti e mettono in risalto l’ovale del viso di Cristina”, spiega l’hairstylist Cristiano Filippini. “Quella che vediamo non è propriamente una scalatura, ma semplicemente la zona anteriore tagliata più corta sui lati che si va a congiungere alla zona del ciuffo. A livello di colorazione, invece, sono state effettuate delle schiariture molto simili alle tradizionali mèches, che servono a conferire movimento a una linea piena come il lob”, precisa l’esperto.

A chi stanno bene i capelli medi come quelli del look iconico di Cristina Parodi? “Questo tipo di taglio è sicuramente più indicato su visi ovali o regolari. Se siamo in presenza di un viso tondo, è meglio evitare la gradazione e lasciare la parte davanti più lunga in modo che i capelli si accostino al viso celando leggermente le gote. È un taglio ideale sia per le lisce che per le ondulate, e se non siete particolarmente amanti di phon e spazzola potete provare ad asciugare i capelli completamente al naturale distribuendo sulle lunghezze prima dell’asciugatura un prodotto che li aiuti ad asciugarsi mossi definendone la texture. Per le lisce, invece, una buona tecnica potrebbe essere quella di asciugare totalmente i capelli e giocare un po’ con la piastra andando a sollevare un po’ le punte girandole leggermente in su”. E il taglio medio più chic dell’Autunno 2020 è servito.

Cristiano Filippini, fondatore di [#1]HAIRLAB, hairstylist dal 1996: “Ho sempre puntato tutto sull’aggiornamento, le nuove tendenze e la consulenza alla cliente finale, basandomi sulla morfologia, l’incarnato e il rispetto del capello e della sua portabilità”. Lo trovate anche su Instagram come @cri.filippini.

Fonte: https://bit.ly/3dCyF2t

Gli stivaletti di Cristina Parodi sono l’alternativa chic ai classici tronchetti neri | Rassegna Stampa | Crida Milano

Cristina Parodi regina di stile dell’autunno 2020

Passano le stagioni, ma Cristina Parodi rimane sempre la più chic. In autunno, in particolare, la conduttrice tv sembra riuscire a dare il meglio di sé, come dimostra il suo ultimo scatto su Instagram: “Sarà che sono nata a novembre ma sono una delle poche persone che adora l’autunno, le giornate che si accorciano, le foglie che cadono, i soprabiti da prendere negli armadi… E la mia Bergamo in questa stagione di passaggio e primi freddi diventa secondo me ancora più bella”, ha scritto Cristina, che proprio a Bergamo ha celebrato in questi giorni il suo 25esimo anniversario di matrimonio con Giorgio Gori, attuale sindaco della città. Il risultato? Un look autunnale da manuale, con abito midi a quadri, trench rosso brillante e un paio di stivaletti con tacco in pelle ghiaccio che sono l’alternativa chic e luminosa ai classici tronchetti in pelle nera.

Con il suo ultimo look, Cristina Parodi ci fa rivalutare gli stivaletti bianchi e ci offre l’ispirazione per i look più classy di stagione. Se la conduttrice ha abbinato i suoi ankle boots a un abito scamiciato del suo marchio Crida, fondato insieme all’amica Daniela Palazzi, gli stivaletti in pelle ghiaccio sono perfetti anche con la gonna longuette in jeans (come questa perfetta di Claudia Schiffer) e i pantaloni sartoriali a vita alta antracite, per giochi di sfumature che fanno la differenza. E se non siete amanti dei tacchi alti, via libera agli stivaletti bianchi bassi, da portare con la mini in puro stile 60s. Da vere intenditrici. https://www.instagram.com/p/CFwMGc8pP2c/?utm_source=ig_embed

Fonte: https://bit.ly/2I62g8A

Il taglio scalato di Cristina Parodi post lockdown è il taglio capelli delle donne più chic del pianeta | Rassegna Stampa | Crida Milano

C’è poco da fare: Cristina Parodi è sempre la più chic

C’è poco da fare: Cristina Parodi è sempre la più chic. Impresa ardua, nel panorama televisivo italiano, trovare una personalità con la sua stessa classe (innata). Che indossi un paio di sneakers abbinate ai pantaloni bianchi o un cappotto Max Mara bon ton, la conduttrice piemontese, 55 anni, appare sempre impeccabile e sofisticata, tanto da aver lanciato un brand di moda: Crida, insieme all’amica Daniela Palazzi. Ma la sua perfezione estetica non si limita soltanto ai suoi look, ma anche ai suoi hair look. Pensateci: l’avete mai vista con un capello fuori posto? Tornata sul piccolo schermo dopo il lockdown per assistere a E poi c’è Cattelan, “uno dei miei programmi preferiti”, come lo definisce su Instagram, dopo una breve parentesi con la frangia Cristina Parodi ha (ri)dato sfoggio del suo iconico taglio medio leggermente scalato, e la lezione di bon ton versione Estate 2020 è servita. https://www.instagram.com/p/CBBrz93pzse/?utm_source=ig_embed

“Cristina Parodi è una delle donne che trovo più eleganti in assoluto”, conferma l’hairstylist Cristiano Filippini. “Questa sua classe emerge anche nella scelta dei suoi hair look, che sono sempre piuttosto sobri ma al contempo raffinati. In questo caso parliamo di un taglio medio abbastanza omogeneo come lunghezza, nel senso che è quasi privo di scalatura ma cade pari sulle spalle. La riga da un lato e l’onda morbida le stanno molto bene, e incorniciano il viso della conduttrice con movimenti morbidi e delicati”. Un movimento enfatizzato anche dalla scelta del colore: “Un tono su tono dove l’alternanza tra le varie nuance di marroni più o meno caldi rende l’immagine totale molto bella”, spiega l’esperto, che aggiunge anche che si tratta di un taglio altamente versatile e adatto a tutte le morfologie. Il look ideale per tutte le donne di 40 e 50 anno che, come Cristina, desiderano votarsi a un look iconico per la vita. Nel segno di una raffinatezza senza tempo.

Cristiano Filippini, fondatore di [#1]HAIRLAB, hairstylist dal 1996: “Ho sempre puntato tutto sull’aggiornamento, le nuove tendenze e la consulenza alla cliente finale, basandomi sulla morfologia, l’incarnato e il rispetto del capello e della sua portabilità”. Lo trovate anche su Instagram come @cri.filippini.

Fonte: https://bit.ly/3ePvunT

Cristina Parodi e Daniela Palazzi: “Ripartiamo da Bergamo con eleganza” | Rassegna Stampa | Crida Milano

Le founder e designer di CRIDA e la loro visione della moda che verrà #ripartiamodaqui

A Cristina e Daniela piace ballare. Possibilmente d’estate, sulla spiaggia, a piedi nudi. Sono entrambe appassionate di yoga, ma mentre Cristina ogni mattina va a camminare o a fare jogging sui colli di Bergamo, Daniela non si perde una mostra di arte. Cristina adora il vino ed è bravissima a fare i cocktail. Daniela è praticamente astemia, però è brava nella manualità, disegna, colora, taglia e cuce. Cristina, invece, è negata a usare le mani, ma adora leggere, raccontare storie e cantare. Cristina e Daniela sono amiche da vent’anni, vivono e Bergamo, hanno sette figli in tutto e condividono da sempre una grande passione per la moda. “Completa” di cognome, Parodi, la prima è anche una giornalista televisiva impegnata ma solare, mentre la seconda, Daniela Palazzi, è più legata alla sua città e all’interior design. Proprio a ridosso delle ultime sfilate hanno realizzato il loro sogno: lanciare un brand, Crida, che fosse la sintesi dei loro nomi e la telegrafica quintessenza della loro personalità: 10 abiti + 2 capispalla, dal fit perfetto su entrambe nonostante il gap di un paio di taglie. Poi sono arrivate la pandemia, il lockdown, e la bufera del Covid a imperversare in modo crudele sulla loro città. Ora che la morsa si è un po’ allentata, sono pronte a fare il punto. Ed è Cristina, la più disinvolta nel “maneggiare” interviste, a prender subito la parola.

Beh, diciamo che non è stato propriamente un inizio in discesa…

In effetti non potevamo pensare ad un momento meno adatto per esordire sul mercato. Ma siamo bergamasche, gente che non molla mai come si dice da noi, e nonostante le difficoltà non vogliamo abbandonare questo sogno che abbiamo coltivato a lungo. Avevamo esordito a gennaio e febbraio con tanti ordini e un grande entusiasmo, ma dall’inizio di marzo si è fermato tutto, abbiamo avuto molte disdette e quindi adesso la stagione è in salita. Pensiamo però che la crisi, che coinvolge inevitabilmente tutto il settore, porterà a un cambiamento della moda e a un rallentamento dei ritmi esagerati che aveva raggiunto. Lo ha detto per primo Giorgio Armani: il sistema deve rallentare e tornare a essere più umano, mentre Saint Laurent ha annunciato che sfilerà solo quando creativamente la Maison sarà pronta per una collezione. Noi di Crida, nel nostro piccolo, fin dall’inizio abbiamo pensato ad abiti timeless che puntassero sulla qualità: dunque crediamo di aver scelto, ben prima della pandemia, uno stile e dei valori oggi più che mai contemporanei.

Com’è nata la vostra “folle idea”?

La nostra azienda è una piccola start-up, nata nell’autunno scorso ma a lungo pensata e sognata da due amiche, Daniela ed io appunto. Siamo entrambe bergamasche, ci conosciamo da molti anni e condividiamo la stessa passione per la moda. Spesso ci ritroviamo vestite identiche senza esserci messe d’accordo. Amiamo entrambe gli abiti, e da diversi anni li realizziamo per noi. Daniela disegna molto bene e ha un gusto incredibile per i colori e i tessuti, mentre io mi sono sempre divertita a indossare le sue creazioni e a darle consigli sulla vestibilità e lo stile. L’estate scorsa abbiamo deciso di proporre una capsule di 10 abiti in seta e cotone, ed è iniziata così l’avventura di Crida, che fin da subito ha ricevuto ottimi feedback dagli addetti ai lavori. Per ora non abbiamo dipendenti: facciamo tutto noi due, insieme a un’altra amica che segue l’amministrazione, appoggiandoci a laboratori di manifattura italiana nella nostra zona.

Il vostro pezzo forte?

Facciamo solo abiti e vogliamo essere riconosciute proprio per questo prodotto, che amiamo moltissimo. Il nostro obiettivo è far tornare le donne a indossare il vestito dalla mattina alla sera, sentendosi sempre confortevoli ed eleganti. I nostri pezzi sono versatili, perfetti con le sneaker o con il sandalo elegante, non aderenti ma fluidi, senza cerniere e con dettagli raffinati nelle maniche e nei colli. Alle fantasie preferiamo le tinte unite, oppure i piccoli disegni di righe e pois. La donna Crida non è mai vistosa, ma se entra in una stanza la si nota sicuramente per la raffinatezza e lo stile.

I valori saranno sempre più parte integrante del prodotto?

Il nostro è un progetto nato col cuore e con la passione di due donne che a 50 anni decidono che non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Crediamo nel made in Italy come espressione più alta dello stile e della creatività. I nostri abiti sono fatti solo ed esclusivamente con sete e cotoni italiani, naturali e sostenibili per l’ambiente. Non vogliamo offrire un prodotto “furbo” e di tendenza, buono per una stagione, ma pezzi che rappresentino un’eleganza senza tempo, da tenere a lungo nell’armadio perché non stancano mai. Sono abiti belli da toccare e indossare, frutto di una lunga ricerca di materiali e di stile, perché per noi la moda è contenuto, emozione e italianità. Non solo tendenza.

Elle ha lanciato un hashtag #RIPARTIAMODAQUI, che sembra disegnato a pennello per voi. Dunque: da dove ripartirete?

Vogliamo ripartire da Bergamo, la città più colpita al mondo da questa pandemia, quella che ha dovuto pagare il prezzo più alto di fatica, dolore e vite umane. Dopo due mesi di silenzio e di campane a morto, dopo averla vista in ginocchio – lei, solitamente così viva, produttiva e operosa – dopo avere perso un’intera generazione di anziani spazzati via dal virus senza la carezza di un famigliare accanto, non possiamo che ripartire da qui, orgogliose di rappresentare una popolazione che non si tira indietro di fronte a fatica, impegno e sudore. Ci siamo rimboccate le maniche anche noi di Crida, stiamo creando una nuova collezione e nonostante le difficoltà economiche abbiamo deciso di devolvere il 10 per cento del ricavato delle vendite on line al progetto di Cesvi, che aiuta gli anziani soli e le persone più fragili. #noiripartiamodabergamo.

di Federica Fiori. Fonte: https://bit.ly/2U6SB4T